Whistleblowing: il bilancio
La whistleblowing, grazie all’introduzione del Governo Renzi attraverso il Jobs act, porta con sé circa due segnalazioni al giorno, di cui quasi una su quattro è legata a irregolarità nel mondo degli appalti, come a dimostrare quanto il problema dell’illegalità, nel mondo degli appalti, sia un problema da risolvere velocemente.
Chi sono i whistleblower?
Sono i dipendenti e dirigenti della pubblica amministrazione che segnalano illeciti e irregolarità.
Nel 2018 sono arrivate 783 segnalazioni, di illeciti. Basti pensare che nel 2017 erano circa la metà. Il primo semestre 2019 mostra dati ancora in crescita, per ora le segnalazioni sono già 439.
Segnalazione che però, raramente portano a conseguenze immediate. Nel 2018 su 783 segnalazioni, si sono registrati solo gli arresti all’Agenzia delle Entrate a ottobre e a novembre il primo licenziamento per assenteismo a Roma. Effetti, non sufficientemente rilevanti, che demotivano i whistleblower, portando a una diminuzione delle segnalazioni per corruzione, cattiva amministrazione e abuso di potere. Inoltre si sta verificando il triste fenomeno dell’anonimità delle segnalazioni, soprattutto nel sud Italia. Fenomeno in netto contrasto con il principio per cui il whisteblowing è stato creato.
Altro aspetto interessante, è come l’Italia presenti un trend controverso, rispetto al resto del mondo riguardo la provenienza delle segnalazioni. Le segnalazioni infatti provengono perlopiù dai dipendenti semplici (55,3%)e vanno diminuendo man mano che la posizione del denunciante sia di livello dirigenziale (solo il 5% delle segnalazioni proviene da un dirigente)
Milano, 18/07/2019
Cogede
Ti informa