Via Quota 100: Cosa Dopo?

L'ultima bozza del Recovery Plan ha fatto chiarezza su cosa ne sarà delle pensioni: ciò che verrà dopo Quota 100 sarà riservato solamente ad alcune categorie di lavoratori.

Nella bozza da 318 pagine, al capitolo pensioni, viene confermato che Quota 100 non verrà prorogata. Nella bozza medesima non si parla nemmeno di Quota 102, misura che sembrava dover sostituire Quota 100 evitando uno scalone di cinque anni dal 1 gennaio 2022.

Il testo del Recovery Plan non lascia spazio a dubbi: “in tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno”.
Ciò significa che dal 1 gennaio 2022 non si potrà più andare in pensione con Quota 100. O meglio, in virtù del principio di cristallizzazione, potranno comunque andarci coloro che ne maturano i requisiti (almeno 62 anni di età e almeno 38 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2021.
Dal 1 gennaio 2022 si tornerà perciò esclusivamente ai requisiti previsti dalla Legge Fornero: pensione di vecchiaia a 67 anni, anticipata con 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini, un anno in meno per le donne.

L'attuale versione del Recovery Plan non parla di Quota 102, la misura che avrebbe dovuto sostituire Quota 100 per evitare che tra il 31 dicembre 2021 e il 1 gennaio 2022 si venga a creare uno scalone di cinque anni.

Nel testo viene specificato che Quota 100 sarà sostituita damisure mirate a categorie con mansioni logoranti”. Non sarà perciò una flessibilità in uscita rivolta a tutti, in quanto si terrà conto della gravosità del lavoro svolto.
In linea con le indicazioni dell'INPS, ci sarà una maggiore attenzione per alcune categorie di lavoratori, mentre per altri l'unica possibilità per andare in pensione sarà quella offerta dalle regole stabilite dalla legge Fornero.

Di conseguenza assumerà un ruolo sempre più importante la commissione tecnica per la classificazione dei lavori gravosi, che ha come obiettivo quello di valutare l'impatto sull'aspettativa di vita di talune condizioni di lavoro.
Solo capendo quali sono i lavori più gravosi si potrà decidere chi mandare prima in pensione, studiando le risposte previdenziali più adatte a specifiche categorie professionali.

 

 

Milano, 26/04/2021

Cogede
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