Trony lavoratori a casa senza paragoni
Questa è la storia di come un gruppo affermato come Trony possa chiudere quasi da un giorno all'altro, vittima dei cambiamenti del mercato, della concorrenza online e di una gestione degli investimenti non propriamente esemplare.
La Storia
Trony nasce nel 1991 come catena di negozi di elettronica del gruppo La Rinascente, controllata per il 51% da Rinascente e dal 49% da Sogema
Nel 1996, a causa del forte deficit accumulato dalla società, il gruppo cede il marchio ad un gruppo imprenditoriale milanese denominato Grossisti Riuniti Elettrodomestici (GRE).
Ma è sollo nel 1997 che viene rilanciato il concetto di catena leader nel settore, attraverso la creazione di punti vendita perlopiù all'interno di grandi centri commerciali grazie anche alla joint venture Co-Pre e Cooperativa Veneta
Nel 2012 la partnership con Darty rinnova la linfa vitale del marchio Trony e come anche l'acquisizione nel 2013 di 5 punti vendita della Fnac
Nel 2014 entra nella partnership soci GRE Papino Elettrodomestici S.p.A, conosciuto da anni ormai come uno dei principali soci del gruppo Expert.
Il 21 marzo 2017, la società EDOM S.p.A. che deteneva la licenza esclusiva dell'insegna Trony a Roma, fallisce per bancarotta fraudolenta sancendo la chiusura di tutti gli otto punti vendita della capitale.
Nel 2017 DPS Group è in sofferenza, a Gennaio si cerca un acquirente, le riduzioni di orario dei dipendenti per salvare il salvabile, tagli degli stipendi imbarazzanti, ma nonostante questo gli stipendi di Febbraio non sono ancora arrivati;
15 marzo 2017 DPS Group dichiara fallimento
16 Marzo 2017 (fine giornata) messaggino di whatsapp a tutti i dipendenti e stop, 43 punti vendita Trony a serrande abbassate 500 lavoratori a casa.
Chi ne pagherà le conseguenze?
Le conseguenze delle cattive scelte dei vertici verranno pagate dai 500 lavoratori, nonostante negli ultimi mesi abbiano lavorato praticamente gratis, lavoro difficile da effettuare visto che persino sotto natale i punti vendita Trony scarseggiavano di merce un po' ovunque, rendendo lo slogan "Trony non ci sono paragoni" tristemente vero ma in chiave negativa.
Ma probabilmente non saranno solo i lavoratori a rimetterci, ci si chiede in questi giorni che fine faranno le liste nozze dei futuri e neo sposini che si sono affidati a Trony per uno dei giorni più importanti della loro vita, ma anche il frigorifero del signor Gianni lasciato in riparazione al punto vendita e anche Luca se lo si chiede visto che doveva ritirare la sua nuovissima lavastoviglie proprio in questi giorni.
Alcuni dei punti vendita chiusi
In Puglia l'unico negozio Trony rimasto aperto è quello di Taranto
chiusi molti punti vendita della Liguria, Piemonte, Lombardia Veneto e Friuli fra i quali alcuni a titolo di esempio:
Pontedassio, Vado Ligure, Albenga
Abbiategrasso (MI)
Milano, da Portello a San Babila, da Corso Vercelli a corso XXII Marzo/Via Bronzetti
Bra, Alba e Cuneo
La Replica
A tutela del marchio Trony, delle nostre aziende e, soprattutto, dei nostri dipendenti e dei nostri clienti, riteniamo necessario fare chiarezza riguardo alle uscite stampa dei giorni scorsi in alcune delle quali si paventava l’imminente chiusura generalizzata dei punti vendita Trony. Anzitutto vorremmo chiarire che il gruppo GRE, titolare del marchio TRONY, presente in Italia dal 1972, è composto da più società, tutte italiane, che detengono oltre 200 punti vendita TRONY distribuiti su tutto il territorio nazionale e contano oltre 3.000 dipendenti, con un giro d’affari complessivo di oltre un miliardo di euro. Alcuni organi di stampa hanno riferito delle difficoltà di alcuni punti vendita di proprietà di DPS Group. DPS Group, che è una delle società appartenenti al gruppo GRE, è proprietaria solo di alcuni dei sopracitati oltre 200 punti vendita TRONY, distribuiti solo in alcune regioni. La riferita situazione di difficoltà della DPS Group e dei suoi punti vendita in nessun modo può influenzare la restante rete di punti vendita ad insegna TRONY, gestita dagli altri soci GRE del tutto autonomi ed estranei alle vicende della DPS Group. Non è quindi possibile riferire genericamente i fatti in discussione al “marchio TRONY” come se le problematiche di uno dei soci riguardassero in qualche misura anche gli altri soci del gruppo o addirittura l’insegna nella sua totalità. Il gruppo GRE ribadisce la propria volontà di proseguire nello sviluppo sul territorio italiano, annunciando un piano che prevede per il 2018 circa 40 nuove aperture a marchio TRONY.
La cosa più triste
E' comportamento diffuso di alcune catene del settore non ammettere lo stato di crisi ma al contrario pavoneggiare un numero di aperture di nuovi punti vendita, Trony ad esempio prevede per il 2018 circa 40 nuove aperture a marchio TRONY, su un totale di più di 200 preesistenti prima del fallimento di DPS Group che si occupava di 43 di questi. Pur volendo credere a queste ottimistiche visioni di espansione (mai avvenute nella storia), nel caso si realizzassero, è lecito pensare che il fallimento di 43 punti vendita per crearne quasi altrettanti possa garantire condizioni più vantaggiose per il gruppo.
Milano, 20/03/2018
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia