Tassa sulla spesa al supermercato
Dal 2018 anche i sacchetti di frutta e verdura saranno tassati e non si potranno portare le vecchie buste di plastica da casa per far la spesa al supermercato.
Le leggi ridicole mascherate da buoni propositi
La tassa obbligatoria sui sacchetti di plastica viene introdotta in sede di conversione del DL Mezzogiorno con l''articolo 9 Bis e permetterà ai supermercati e al Fisco di dividersi il guadagno ricavato dalla vendita dei sacchetti biodegradabili, gravando sulle tasche dei contribuenti, anziani compresi.
La tassa viene mascherata dal nobile senso ecologico di ridurre la plastica e i costi derivanti dal suo smaltimento ed è già corredata di una statistica, diffusa su molte testate in cui si cita il principio per cui "solo il 29% del campione italiano intervistato si è dimostrato non favorevole".
La statistica
La statistica di cui non abbiamo trovato molte informazioni se non che è stata fatta attraverso Cawl cioè un software di sondaggi online costruito su un campione di 1000 intervistati fra i 18 e i 65 anni:
un 58% si dichiara favorevole all'introduzione dei sacchetti biodegradabili in materiale ecologico; che non vuol dire esser disposti a pagarli a caro prezzo.
Il 71% ipotizza un esborso economico, il 29% è contrario;ma ipotizzare un'esborso non vuol dire essere favorevole alla proposta o accettarne le conseguenze.
Il 59% valuta il costo di 2 eurocent a sacchetto del tutto accettabile, un 13% in disaccordo totale con il pagamento; peccato che il costo stimato di ogni sacchetto oscillerà fra i 2 e i 10 eurocents per sacchetto
Insomma dopo una prima analisi, i dati sono meno positivi di quanto possa apparire da una veloce e distratta lettura.
I pro e i contro
Pro:
- riduzione della plastica in circolazione ed i costi di smaltimento conseguentemente collegati come da direttive europee
Contro
- graverà su tutti i contribuenti
- non viene fornita una soluzione alternativa per chi non vuole pagare l'ennesimo balzello, anzi viene proibita la possibilità di portare sacchetti da casa che mediamente sarebbero usati più volte, non creando comunque ulteriore inquinamento.
Valutazioni finali
La priorità non è di preservare e agevolare i contribuenti ma aggiungere tasse che dureranno per anni agevolando grandi distribuzioni e entrate statali mascherando il tutto con buoni propositi e doveri europei.
Basterebbe consentire la riutilizzabilità delle buste/contenitori a discrezione di chi va a far la spesa invece di obbligare a una tassa monouso obbligata per tutti, poichè se l'intenzione è risolvere il problema della plastica, come da intelligente richiesta europea, i modi per giungere il fine potrebbero essere innumerevoli e non prevedono per forza una velata tassazione a tutti gli italiani,attiva per 365 giorni l'anno, per un termine indefinito destinato a durare almeno per decenni.
Milano, 11/10/2017
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia