TARI: Riduzione per Recupero Rifiuti Urbani

La riduzione della TARI per le imprese che danno avvio al recupero dei rifiuti urbani è al centro dell'ultima circolare del Ministero della Transizione Ecologica.

L'obiettivo è quello di chiarire alcune questioni legate all'applicazione dell'imposta.
Gli aspetti presi in considerazione sono diversi e alcuni di questi richiederanno successivi chiarimenti.

Una conferma importante riguarda la tassazione delle superfici in cui avviene la lavorazione industriale, come i magazzini di materie prime, di prodotti finiti e di merci: queste aree sono escluse dalla tassazione, così come le superfici dove si svolgono attività artigianali.
Diversamente, per locali come mense ed uffici, occorre versare l'intera quota della tassa.

Molti dei chiarimenti si sono resi necessari dalle modifiche della normativa nazionale rispetto a quella europea, che ha superato la definizione di “rifiuti speciali assimilati” con quella di “rifiuti urbani”.

Come già detto, le superfici dove avviene la lavorazione industriale sono escluse dall'applicazione dei prelievi sui rifiuti, compresi i magazzini di materie prime, di merci e di prodotti finiti, sia con riferimento alla quota fissa che alla quota variabile.
Continuano, invece, ad applicarsi i prelievi sui rifiuti, sia per la quota fissa che variabile, per le superfici produttive di rifiuti urbani, come ad esempio, mense, uffici o locali connessi.
 

Per quanto riguarda le utenze non domestiche, il 31 maggio è l'ultimo giorno utile per la scelta di non utilizzare il servizio pubblico per lo smaltimento dei rifiuti urbani.
Tale scelta comporta uno sconto sulla parte variabile della TARI che dipende dalle quantità di rifiuti che sono avviati al recupero al di fuori del servizio pubblico. Dev'essere in ogni caso corrisposta la parte fissa, che serve a pagare le spese per i servizi indivisibili.

Un altro aspetto preso in considerazione è legato alla possibilità di fissare una quantità massima di rifiuti urbani conferibili al sistema pubblico.
La competenza dei comuni in materia di regolamentazione sull’assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani è stata eliminata, quindi potrebbe verificarsi un aumento delle quantità degli stessi, che potrebbe superare la capacità di tenuta del sistema.

Questa possibilità è esclusa dalle disposizioni europee: i comuni devono assicurare la gestione dei rifiuti urbani, nei casi in cui l'utenza non domestica scelga di avvalersi del servizio pubblico.
Dovranno perciò essere fissati i parametri tecnici ed economici dai contratti di servizio, per garantire la gestione efficiente dei rifiuti urbani.

 

 

Milano, 15/04/2021

Cogede
Ti Informa