SuperBonus 110% e Sconto in Fattura
Come funziona lo sconto in fattura per i bonus casa?
L’impresa è obbligata oppure no?
Lo sconto in fattura e la cessione del credito sono le due alternative alla detrazione per la fruizione delle agevolazioni per i lavori in casa e, considerando il vasto pacchetto di bonus, si tratta di una domanda che molti contribuenti si pongono.
Vediamo nel dettaglio in che cosa consiste lo sconto in fattura, come funziona e perché l'impresa non è obbligata.
L'impresa non è obbligata a fare lo sconto in fattura: è bene chiarirlo in un periodo come questo in cui il SuperBonus 110% è argomento dibattuto e lo sconto in fattura è una delle modalità per usufruirne insieme alla detrazione e alla cessione del credito.
Lo sconto in fattura si rivela particolarmente conveniente perché consente di iniziare i lavori in casa anche a chi non ha liquidità sufficiente per affrontare le spese.
Tuttavia la legge è chiara su questo punto: l'impresa, così come il fornitore, deve essere d'accordo con il cliente.
In caso contrario, non si potrà procedere con l'agevolazione.
L'Agenzia delle Entrate lo ribadisce in due documenti, la circolare 24/E dell'8 agosto 2020 e nella risposta all'interpello 325 del 9 settembre 2020.
In quest'ultimo documento viene messo nero su bianco che in ordine alla possibilità che il fornitore (nel caso di specie si trattava dell'impresa venditrice) possa negare il riconoscimento dello sconto in fattura, si fa presente che, come stabilito da provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, l'opzione in questione viene esercitata dal contribuente che sostiene le spese «d'intesa con il fornitore», rientrando tale intesa nelle ordinarie dinamiche dei rapporti contrattuali e delle pratiche commerciali."
Una formula che non lascia spazio a dubbi: se l'impresa non d'accordo, non si può procedere con lo sconto in fattura.
Lo sconto in fattura consiste nel meccanismo con cui l'impresa (o il fornitore) anticipa le spese per conto del cliente, che dunque paga meno, e poi recupera il credito d'imposta.
Si tratta perciò di una somma che corrisponde alla detrazione spettante. Questa somma viene direttamente scalata sul corrispettivo dovuto all'impresa che si è occupata degli interventi.
Lo sconto può, ovviamente, anche essere parziale.
L'impresa recupera la somma solo in un secondo momento, come credito d'imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, banche incluse.
Dal momento che occorre anticipare una parte del corrispettivo, si tratta di un meccanismo che non tutte le imprese possono effettuare: i piccoli operatori del settore, ad esempio, incontrerebbero maggiori difficoltà.
Milano, 20/07/2021
Cogede
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