Smart Working: più Sgravi, meno Tasse

In materia di smart working si lavora al post emergenza Covid con un sistema di agevolazioni fiscali per lavoratori e imprese.
È partito a fine luglio l'esame di più progetti di legge depositati in Parlamento tutti incentrati sulla definizione di una normativa più attuale sullo smart working.

I mesi più difficili della pandemia hanno reso necessario, ove possibile, il ricorso al lavoro a distanza, con regole semplificate rispetto a quanto previsto dalla normativa ordinaria.
Da più parti è stato evidenziato come lo smart working necessiti di essere non solo regolamentato, ma anche incentivato.

Ed è proprio in quest'ottica che si lavora all'introduzione di agevolazioni fiscali in busta paga per i lavoratori e sgravi contributivi per le aziende.

Secondo un recente studio, più della metà delle aziende si è mostrato propenso a continuare ad utilizzare lo smart working anche nel post emergenza, organizzando la settimana lavorativa metà in presenza e metà a distanza.
Rimane comunque una fetta non indifferente di imprese che vorrebbe limitare il ricorso al lavoro agile e concludere definitivamente l'esperienza una volta alle spalle il periodo emergenziale.

A fine luglio, in Commissione Lavoro alla Camera, è scattato l'esame di più proposte di legge finalizzate a modificare e aggiornare la disciplina vigente.
Accanto all'introduzione del diritto alla disconnessione e al riconoscimento di pari tutele a lavoratori da remoto e lavoratori in sede spiccano le nuove agevolazioni fiscali rivolte sia ai lavoratori che alle aziende.

Per quanto riguarda i dipendenti, è prevista l'introduzione di specifiche misure per la riduzione del cuneo fiscale.
Lo smart working potrebbe perciò portare ad una riduzione delle tasse in busta paga, per effetto dell'esenzione IRPEF dei redditi prodotti.

É previsto che i redditi da lavoro dipendente percepiti dai lavoratori neoassunti non concorrano alla formazione del reddito complessivo per un periodo di tre anni.
La detassazione della busta paga opererebbe anche per i lavoratori già in forza, per un periodo di quattro anni, ma solo a patto di trasferire la residenza in piccoli comuni con meno di 5mila abitanti.

Non solo agevolazioni sui redditi dei lavoratori, ma anche per le imprese.
Due le misure al momento in discussione: la riduzione del 4% dell'aliquota di contribuzione al Fondo pensioni lavoratori dipendenti e la riduzione del 30% dei contributi previdenziali dovuti, per un periodo di tre anni.

Alle agevolazioni fiscali in busta paga e agli sgravi contributivi, le proposte di legge affiancano inoltre specifici incentivi per le attrezzature necessarie allo svolgimento del lavoro in modalità agile.
Un vero e proprio bonus smart working così strutturato:

  • un credito d'imposta dal 6% al 40% per le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati all'organizzazione e alle gestione del lavoro agile, nonché apparecchiature e software destinati ai lavoratori in smart working;
  • un bonus fino a 600 euro, e pari al 60% della spesa, per i lavoratori che svolgono la prestazione lavorativa in modalità agile e che intendono acquistare PC e altri strumenti informatici.

Si resta in ogni caso in attesa della ripresa dell'iter di discussione per ulteriori dettagli.

 

 

Milano, 14/09/2021

Cogede
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