Scandalo voti all'estero e tablet
L'ultima volta che ci recammo alle urne per il referendum Lombardo, Maroni investì 22 milioni di euro in tablet per permetterci di votare tramite voto elettronico, il futuro si disse, Il futuro è scomparso nel nulla quasi come i 22 milioni di euro è più per mettere in piedi tutta la struttura.
Sia chiaro l'impresa non era semplice, creare un dispositivo a prova di brogli e testarlo non è cosa da poco; Certo che magari prima di spenderci 22 milioni di euro più costi annessi, sarebbe stato il caso di testarli su un campione ridotto.
I disguidi creati da questa innovazione ce li ricordiamo tutti, quello che doveva essere una rivoluzione si manifestò essere solo una sperimentazione fallimentare, tant'è che per queste elezioni non è stata presa nemmeno in considerazione l'eventualità di riprovare con il voto elettronico.
Ma è possibile buttare così nel nulla tutti questi soldi senza dover rendere conto nulla a nessuno?
Beh si è possibile se si usa la promessa di donarli alle scuole nel momento in cui abbiano assolto o meno al loro scopo, una nobile causa che però per ora non avrà realizzazione poiché i dispositivi sono poco funzionali per l'utilizzo scolastico.
I Tablet pesano 2 chili l'uno, è già questo basterebbe per capire di che livelli di usabilità stiamo parlando e montano un sistema operativo non propriamente commerciale perciò poco e per nulla compatibile con programmi e applicazioni di uso comune rendono il tutto un prodotto ai limiti dell'inutilità, senza parlare delle componenti hardware già in obsolescenza, insomma anche definirlo tablet è improprio per quelle che sono le definizioni comune di tablet cioè dispositivo leggero e portabile (2 kg non è leggero e i problemi di alimentazione lo rendono difficilmente un dispositivo portatile) con un sistema operativo user friendly che consente l'utilizzo di app (Linux non è User Friendly, senza parlare della compatibilità con le app).
A quel punto sarebbe stato meglio usarle per il voto dall'estero inviandoli ai consolati italiani, tanto si è visto quale sia il rapporto fra voti falsificati e quelli reali, in questo ambito domina il caos più completo anche nel momento dello spoglio. Pertanto il voto elettronico avrebbe perlomeno eliminato il mercato della falsificazione delle schede estere. E non si venga a dire che la proposta è inattuabile per via di problemi logistici che non garantirebbe la possibilità di voto all'estero a chiunque poichè non ricevere nemmeno la scheda elettorale per posta non è sinonimo di funzionamento logistico. Oppure utilizzare unicamente la PEC come strumento e mezzo di voto darebbe la garanzia perlomeno della corrispondenza scheda elettorale / persona votante e consentirebbe anche in futuro di poter contattare e comunicare con gli italiani all'estero attraverso un mezzo sicuro con valore legale.
Il risultato dei voti all'estero? il Pd che in Italia ha fatto flop all'estero ha fatto il boom di voti, mentre M5s che in Italia ha fatto il boom all'estero praticamente il nulla.
Un risultato che segnala una presa in giro per tutti gli italiani, che sia stata messa in atto nella falsificazione dei voti esteri o nella diversificazione della comunicazione mediatica evidentemente differente fra Italia e Estero, Il risultato non cambia e la statistica definirebbe questi risultati quantomeno sospetti.
Milano, 08/03/2018
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia