Riscatto di laurea: è conveniente?

Il riscatto di laurea permette, tramite un versamento economico rateizzabile, di ottenere un numero di anni contributivi pari al numero di anni di laurea riscattati, anticipando così il giorno della pensione. Purtroppo il riscatto di laurea non sempre contribuisce ad aumentare l’importo della pensione, anzi talvolta lo fa diminuire.

Calcolare la convenienza economica del riscatto di laurea, agevolato piuttosto che ordinario, non è semplice, soprattutto perché con le leggi previdenziali che cambiano di anno in anno è impossibile fare previsioni corrette sul medio lungo termine. Persino nel caso di prossimo pensionamento bisogna valutare la convenienza del riscatto di laurea. Probabilmente se si preferisse semplicemente andare in pensione qualche anno prima, a discapito dell’assegno mensile, probabilmente basterà un riscatto di laurea agevolato. Se invece si volesse andare in pensione qualche anno prima con un importo pensionistico maggiore è probabile che il riscatto di laurea ordinario sia più indicato. Probabile ma non certo, soprattutto perché l’eventuale maggiorazione pensionistica potrebbe comunque non giustificarne la spesa sostenuta.

Per questa ragione, prima di intraprendere la strada del riscatto di laurea, sarebbe bene richiedere delle simulazioni all’INPS per capire a cosa si sta andando incontro.

Riscatto di laurea agevolato

Per chi presenta la domanda, a prescindere dall'età anagrafica, l'onere del riscatto è costituito dal versamento di un contributo pari, per ogni anno da riscattare, al livello minimo imponibile annuo (15.878 euro per il 2019), moltiplicato per l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell'assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti, vigenti alla data di presentazione della domanda. Visto che quest'ultima è al 33%, per ora si tratta di un onere da circa 5.200 euro per anno da riscattare. Le somme versate sono soggette a deducibilità integrale dal reddito del lavoratore (esclusi i forfettari)

Riscatto di laurea Ordinario

Nel caso del riscatto della laurea ordinario, invece, si moltiplica l’aliquota IVS per l’ultima retribuzione imponibile, ossia su quanto percepito dall’interessato al momento della domanda di riscatto. solo nel caso non ci sia alcuna retribuzione da prendere come riferimento si avrà un riscatto di laurea di importo uguale a quello agevolato.

I due tipi di riscatto perciò possono essere parecchio discordanti negli importi, inoltre bisogna considerare che sebbene entrambi i tipi di riscatto aumentano gli anni di contributo, solo il riscatto ordinario aumenta il monte dei contributi.

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Milano, 04/06/2019