Rilevazione Rimanenze di Magazzino

In base ai principi contabili internazionali, le rimanenze sono costituite da beni destinati alla vendita o che concorrono alla loro produzione nella normale attività della società.
Si tratta dunque di materie prime, semilavorati, materie sussidiarie e di consumo, prodotti in corso di lavorazione, merci e prodotti finiti.

Il momento della prima rilevazione va fatto coincidere con il trasferimento dei rischi e benefici connessi alla rimanenza acquisita, evento che di solito corrisponde al trasferimento del titolo di proprietà in base a quanto stabilito nel contratto d'acquisto.
Però nel caso in cui non ci sia, da un punto di vista contrattuale, coincidenza fra la data stabilita per il trasferimento dei rischi e benefici e quella sancita per il passaggio del titolo di proprietà, prevale la prima.

Un'ulteriore precisazione va fatta per quanto riguarda gli acconti versati ai fornitori per l'acquisto di beni rientranti nelle rimanenze di magazzino, che devono essere rilevati alla data in cui nasce l'obbligo al pagamento o, in assenza di questo, nel momento in cui viene effettuato il versamento.

Per quanto riguarda il costo, si può far riferimento al costo d'acquisto per le merci e per le materie prime, sussidiarie e di consumo oppure al costo di produzione per i prodotti finiti, i semilavorati e i prodotti in corso di lavorazione.

Il costo d'acquisto è dato dal prezzo effettivo d'acquisto a cui si vanno a sommare gli oneri accessori, quali per esempio i costi di trasporto e i dazi doganali e in generale quei costi sostenuti per portare il bene nel luogo e nelle condizioni attuali.
Il costo di produzione è dato da tutti quei costi, diretti ed indiretti, sostenuti nel corso della produzione.

Tra i costi diretti si fanno rientrare i costi dei materiali utilizzati, inclusi gli oneri accessori come i costi di trasporto, il costo della manodopera diretta, anch'esso comprensivo degli oneri accessori, gli imballaggi, i costi relativi a licenze e comunque tutti quei costi per servizi direttamente riferibili al processo di fabbricazione.

Nei costi generali indiretti di produzione vi rientrano tutti quei costi di produzione comuni che sono necessari per portare le rimanenze di magazzino nelle condizioni e nel luogo attuali.
Essi possono essere fissi o variabili e come parametri di ripartizione ai fini della loro attribuzione alle rimanenze si può fare ricorso ad esempio alle ore dirette di manodopera o alle ore macchina o al costo stesso della manodopera diretta.

Ai fini del calcolo delle rimanenze vanno esclusi dai costi di produzione tutti quei costi di natura eccezionale o anomali, quali per esempio quelli dovuti ad eventi eccezionali come incendi e catastrofi naturali.
Vanno inoltre esclusi i costi generali ed amministrativi, perché si riferiscono a funzioni comuni della società, e i costi di distribuzione, in quanto appartengono alla fase di commercializzazione e non a quella di produzione.

In generale, le rimanenze di magazzino vanno valutate in bilancio al minore tra il costo d'acquisto o produzione e il valore di realizzazione desumibile dal mercato.

 

 

Milano, 21/10/2021

Cogede
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