Quando il riciclo diventa bonus fiscale
Il nostro bel paese diventa sempre più virtuoso nel settore dell’economia circolare. Il Decreto Crescita introduce interessanti agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso.
Così per l’anno 2020 viene riconosciuto un contributo pari al 25% del costo di acquisto di semilavorati e prodotti finiti derivati (composti per almeno il 75% dal riciclaggio di rifiuti o rottami ovvero dal riuso di semilavorati i di prodotti finiti). Il contributo del 25% è disponibile anche per chi acquista compost di qualità derivante dalla frazione organica differenziata dei rifiuti.
Il contributo è riconosciuto alle imprese e ai titolari di reddito di lavoro autonomo sotto forma di credito di imposta, fino ad un importo massimo annuale di 10.000 euro. Il limite complessivo massimo stanziabile per il 2020 è di 10 milioni di euro per il 2020.
Il requisito essenziale, per poter usufruire dell’agevolazione, è che i beni acquistati siano effettivamente impiegati nell’esercizio dell’attività economica o professionale. L’agevolazione, inoltre, non è cumulabile con il credito di imposta previsto nella legge di Bilancio 2019. Nel caso in cui la propria attività economica e professionale, non preveda nell’esercizio, l’acquisto dei beni oggetti di agevolazione, il contributo annuale massimo spettante si riduce da 10.000 euro a 5.000 per ciascun beneficiario, e l’agevolazione viene erogata sotto forma di sconto sull’acquisto. In seguito il venditore otterrà un credito di imposta dello stesso importo.
L’Italia continua così la sua scalata nell’eccellenza dell’economia circolare, ovvero in quel sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendone la sua eco sostenibilità. Simbolo di progresso, futuro e civiltà.
Milano, 15/07/2019
Cogede
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