Procacciatore o Agente?
Qual'è la principale differenza fra procacciatore e agente di commercio? I contributi Enasarco vanno pagati in entrambi i casi?
Per quanto spesso le due figure, quella del procacciatore di affari e dell'agente di commercio, vengano volutamente confuse fra loro, è decisamente importante saperle distinguere per non incorrere in brutte sorprese di carattere fiscale.
Infatti la prima grande differenza sta nella occasionalità della prestazione del procacciatore versus la continuità dell'agente. La seconda grande differenza è che l'agente applica ad esempio i contributi Enasarco, mentre il procacciatore no.
Per tale ragione alcuni soggetti cadono nella tentazione di far risultare un'attività di agente come un'attività da procacciatore, non applicando i dovuti contributi Enasarco e rischiando le relative sanzioni.
Procacciatore di affari
Il procacciatore di affari è quindi un'attività, solitamente utilizzata per prestazioni occasionali e quindi non continuativa, utilzzata spesso prima di stipulare il contratto con l'agenzia. Infatti non valgono nemmeno tutta una serie di diritti tipici dell'Agente, tra i quali quello dell'indennità di fine rapporto se il rapporto cessa per iniziativa dell'azienda. Non va perciò usata impropriamente.
Elementi come:
- contratto con durata pluriennale predeterminata (esempio: durata “3 anni”) o preavviso per la disdetta
- predeterminazione del compenso, anzichè determinazione di volta in volta
- fissi mensili
- rimborsi spese
Lasciano presuppore un errato impiego della figura di procacciatore di affari che dovrebbe invece essere rappresentata da un agente di commercio.
Agente di commercio
Infatti i caratteri distintivi del contratto di agenzia, che contaddistinguono l'agente, sono la continuità e la stabilità dell'attività dell'agente di promuovere la conclusione di contratti per conto del preponente nell'ambito di una determinata sfera territoriale, realizzando in tal modo con quest'ultimo una non episodica collaborazione professionale autonoma con risultato a proprio rischio e con l'obbligo naturale di osservare, oltre alle norme di correttezza e di lealtà, le istruzioni ricevute dal preponente medesimo.
Cosa impone l'obbligo contributivo Enasarco
Per quanto riguarda l’obbligo contributivo, l’Enasarco ricorda che sono tenute al versamento le aziende mandanti che abbiano conferito almeno un mandato di agenzia o di rappresentanza commerciale ad agenti operanti in forma individuale o società di persone (sas, snc, etc.).
Cogede
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Milano, 17/09/2019