Petrolio e prezzo carburanti

Il Rapporto tra il valore del Petrolio ed il prezzo dei carburanti è un aspetto che ha da sempre coinvolto una vasta categoria di soggetti. Oltre i consumatori finali sono fondamentali gli aspetti fiscali che coinvolgono il mondo del lavoro e della contabilità.

L'andamento del prezzo del petrolio e l'impatto sui carburanti

L'aspetto più immediato che riguarda la totalità delle persone è l'impatto sui prezzi al dettaglio, rilevabili al distributore di benzina. Data la continua crescita del costo del barile di petrolio, che pare non arrestarsi, il prezzo dei carburanti ha subito dal mese scorso una notevole impennata. Generalmente la stagione invernale rappresenta il periodo nel quale, per ragioni climatiche, il prezzo dei carburanti aumenta, in relazione alla crescita della domanda di greggio in tutto il mondo. Le stime degli analisti hanno valutato come nel corso dei prossimi mesi e dei prossimi anni la domanda di greggio subirà un costante e progressivo aumento. L'Agenzia americana dell' Energy Information Administration (Efa) prevede un rialzo dei consumi del 2,4% nel corso di quest'anno ed un altro 2% nel 2019.

Nonostante l'idea comune a tutti i paesi industrializzati sia quella di puntare su fonti energetiche alternative, secondo i dettami della tutela ecologica dell’intero pianeta, il petrolio resta ancora una delle maggiori risorse utilizzate, sia per i trasporti che per il riscaldamento. In relazione a ciò il primo impatto diretto riguarda il prezzo dei carburanti che ha subito un rialzo da parte di tutte le compagnie petrolifere; la spinta della domanda aumenterà senza dubbio i prezzi al dettaglio.


Gli aspetti fiscali del prezzo dei carburanti

Guardando in particolare al nostro Paese, un aspetto interessante riguarda la quota fiscale che grava sul prezzo dei carburanti. Nel 2017 le stime del gettito fiscale sugli oli minerali, prendendo spunto dai consumi sui singoli prodotti rilevati dal Ministero dello Sviluppo Economico, si dovrebbe posizionare sui 39 miliardi di euro. Rispetto al 2016 si riscontra un lieve incremento degli introiti , anche se comunque sono stati calcolati 2 miliardi in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni, che è di 41 miliardi.
Nel 2017 quindi sono aumentati sia il prezzo dei carburanti che il gettito fiscale complessivo. L'incremento medio dei carburanti è stato di 9 centesimi per la benzina e 10 centesimi per il gasolio, comprensivi di IVA.
La componente fiscale ha un'incidenza notevole sui prezzi finali. Nel nostro Paese tale componente grava per il 66% sul prezzo della benzina e per il 63% sul gasolio. La media Europa è inferiore rispetto all'Italia, attestandosi rispettivamente al 63% per la benzina e al 58% per il gasolio.
Il maggiore costo del carburante nel nostro Paese rispetto ad altri è dato dalla quota più alta delle componenti fisse, quali le accise, presenti in varia misura sui prezzi dei combustibili. Vi sono accise che inserite contemporanee, sono diventare nel corso degli anni permanenti, poiché aumentare la tassazione sul carburante è da sempre considerato uno dei migliori strumenti da parte dello Stato per incrementare gli introiti. Dato il periodo di crisi i consumi ai distributori hanno registrato nel mese di dicembre 2017 una leggera flessione rispettivamente del 7,3% per la benzina e del 3,8% per il gasolio.

A pesare sul prezzo dei combustibili in termini fiscali è sicuramente l'IVA, anche se il consumo dei carburanti rientra tra le poche voci che si possono detrarre nella dichiarazione dei redditi per i soggetti a partita IVA. 
I commercialisti sottolineano l'importanza per i professionisti, come anche per le imprese e per gli esercenti, dell’utilizzo delle schede carburanti; data l’importanza di questa voce detraibile, risulta fondamentale avere le giuste informazioni su come compilarle, allo scopo di ottenere detrazioni sull’ IRES, sull’ IRPEF e sull'IVA. A questo scopo è fondamentale rivolgersi al proprio commercialista di fiducia che è sicuramente la persona più adatta individuare le agevolazioni fiscali utilizzabili sia per i piccoli imprenditori che per i lavoratori autonomi. Uno studio commerciale affidabile tutela il cliente e consente di sfruttare al meglio le possibilità di detrazione fiscale attualmente disponibili.