PIR

I Piani Individuali di Risparmio (PIR) sono una forma di investimento a medio e lungo termine, introdotta dalla Legge n. 232/16, che si pone due importanti obiettivi. Il primo è quello di favorire l'impiego del risparmio delle famiglie italiane nell'economia reale. L'intento è, in particolare, quello di sostenere lo sviluppo economico delle piccole e medie imprese italiane, attraverso l'investimento del risparmio in azioni e obbligazioni emesse da queste ultime, e, in generale, quello di promuovere la crescita del Paese e i livelli di occupazione. L'altro obiettivo è quello di stimolare gli investimenti a medio e lungo termine perché, allungando l’orizzonte temporale dell’investimento, i rendimenti aumentano e il livello del rischio diminuisce. Nel novero dei PIR sono compresi strumenti finanziari molto eterogenei tra di loro: fondi comuni d’investimento, contratti assicurativi, gestioni patrimoniali e dossier titoli.

PIR: i vantaggi fiscali

L'adesione ai PIR è favorita da importanti incentivi sul piano fiscale:

  • utili, interessi, cedole e dividendi prodotti dall'investimento sono esenti da imposta;
  • il patrimonio connesso all'investimento è completamente esente dall’imposta di successione.

È un vantaggio fiscale molto rilevante in considerazione del fatto che normalmente i prodotti finanziari subiscono una tassazione dei rendimenti pari al 26% mentre i titoli di Stato sono sottoposti a una tassazione degli interessi pari al 12,5%.

Per usufruire del suddetto beneficio, è necessario che l’investimento in PIR rispetti alcuni requisiti, in termini di ammontare investito e di orizzonte temporale dell’investimento.

In primo luogo, l’importo massimo per cui è possibile godere dell’esenzione è di 150.000,00 euro con un investimento annuo non superiore ai 30.000,00 euro.

In secondo luogo, l’investimento deve essere mantenuto per almeno 5 anni. È possibile disinvestire prima dei 5 anni ma in questo caso si perde il beneficio dell’esenzione fiscale e il PIR verrà tassato al pari di qualsiasi altro investimento.

Altri vantaggi di un PIR a lungo termine

Il PIR a lungo termine si caratterizza per essere da un lato uno strumento finanziario con una specifica composizione del portafoglio, e ciò al fine di garantire una diversificazione del rischio dell’investimento, e per essere dall’altro una forma d’investimento con un corretto orizzonte temporale. Il mantenimento dell’investimento per 5 anni consente di ottenere l’esenzione della tassazione per sempre; conseguenzialmente, detenere un investimento i cui rendimenti sono detassati incrementa la probabilità di avere risultati positivi nel tempo. Inoltre, aumentando l’orizzonte temporale dell’investimento, viene ridotta la probabilità di subire perdite.

PIR: i rischi

Il PIR investe per il 70% del suo portafoglio in strumenti finanziari (azioni e obbligazioni) emessi da piccole e medie imprese italiane con la conseguenza che l’investimento in PIR, per la sua maggior parte, è esposto al rischio Italia. Una tale scelta d’investimento va attentamente ponderata alla luce di una serie di considerazioni che riguardano i PIR. Con i PIR si gode di un rendimento generalmente molto più alto di quello derivante da altre forme d’investimento. Inoltre, l’incentivo ad investire per almeno 5 anni, se non si vuole perdere il beneficio della detassazione degli utili, disincentiva il comportamento di quegli investitori, che presi dall’euforia o dal panico del momento, decidono di comprare e vendere in modo assolutamente irrazionale. In ultimo, la gestione dei PIR è affidata a società di gestione o a banche che garantiscono una maggiore diversificazione e quindi un minore rischio di perdita rispetto a un portafoglio composto da pochi titoli.