Multe più salate dal 10 Giugno

Tutti abbiamo preso almeno una multa, magari per un semplice divieto di sosta, e sappiamo che pagandolo entro 5 giorni è possibile avere una preziosa riduzione del 30% sulla stessa.  Una multa da 40 euro viene così a costarci circa 29 euro, e fin qui va tutto bene. Il problema nasce sulle spese di notifica che dal 10 giugno aumenteranno ulteriormente.

Poste Italiane infatti, ha ritenuto indispensabile aumentare il prezzo richiesto, per la spedizione delle odiose lettere da 20 grammi, da ben 6,80 euro a 9,50 euro. Peraltro il servizio di Poste Italiane è sempre più sofferente, accade sempre più spesso che la corrispondenza non venga consegnata nei tempi dovuti, creando notevoli disagi al consumatore.

Questa sofferenza è dovuta in parte alla mancata iniezione di capitali pubblici, in parte all’energie impiegate da Poste italiane nel assolvere alle spedizioni di Amazon, che sicuramente non accetterebbe mai aumenti del genere. Piuttosto è molto probabile che sia Amazon a impartire loro i parametri di qualità del servizio da rispettare. Parametri che richiedono molto lavoro e poco margine di guadagno.

Il Paradosso

Nei casi delle auto aziendali e in quello delle auto noleggiate potrebbe verificarsi anche il paradosso che le spese di notifica siano tante quante la sanzione della multa, dal momento che in questi casi viene consegnata in duplice copia, una all’intestarlo del veicolo e una al responsabile dell’infrazione.

Come evitare di pagare l’aumento

La soluzione in realtà esisterebbe da tempo, ed è quella di comunicare il proprio indirizzo PEC agli enti preposti in modo tale da permettere che la notifica non venga più recapitata in modalità cartacea ma bensì per posta Certificata in formato digitale. Peccato che alcuni organi, come ad esempio la Polizia stradale, non si siano ancora correttamente attrezzati per assolvere alla questione. Inoltre si ricorda che il servizio Pec ha un costo annuale che andrebbe comunque a carico del consumatore.

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Milano, 05/06/2019