Monopattini Elettrici per ridurre il Traffico
Nonostante il ministro delle infrastrutture Dario Toninelli abbia firmato il 5 maggio il decreto che fissa le regole per circolare resta lungo l’iter necessario per mettere in regola questi mezzi.
Milano e le altre città
Nel caso di Milano, la città si è dimostrata da sempre molto interessata al lancio di questi micro mezzi per poter alleggerire il traffico, e ha iniziato a mettere in regola i servizi di sharing prendendosi la responsabilità di attivare il servizio lo scorso inverno con alcuni partner (Helbiz e Telepass), scavalcando il Codice della strada prima ancora che la legge di Bilancio venisse approvata. In altre città italiane, non sarà così facile sperimentare questa nuova mobilità in quanto dovranno fare i conti con un’urbanistica spesso complicata (centri storici, palazzi costruiti abusivamente nel dopoguerra eccetera) e prendersi la responsabilità di eventuali incidenti, la cui probabilità aumenterà man mano che i micromezzi elettrici si diffonderanno. Non a caso il Dm afferma che sta ai Comuni valutare che le infrastrutture scelte abbiano caratteristiche «adeguate».
Dove si utilizzano
L’utilizzo dei monopattini è al momento confinato a aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili, corsie riservate e zone 30. E nemmeno in tutte le infrastrutture di questi tipi, ma solo in quelle che saranno individuate dai Comuni. L’individuazione non basta ancora: la procedura si chiuderà con l’apposizione della segnaletica apposita dove la circolazione dei micromezzi elettrici sarà effettivamente consentita. Dunque, l’unica cosa determinante per sapere dove si può circolare è la presenza dei segnali: dove essi non ci saranno, circolare sarà ancora vietato come lo è tuttora.
Non si potrà quindi pensare di poter uscire di casa su un micromezzo elettrico e arrivare in ogni punto della città. Infatti, le zone consentite (aree pedonali, piste ciclabili, zone 30 e simili) sono generalmente una piccola porzione del territorio urbano. È prevedibile però che in pratica accada quello che si vede da almeno dieci anni con le bici, che vengono usate largamente anche sui marciapiedi in modo tanto illegale quanto impunito. Se anche le forze dell’ordine avessero voglia di garantire la sicurezza, dovrebbero superare un ostacolo non da poco: l’identificazione dei trasgressori, visto che per guidare questi mezzi non è obbligatorio avere alcun documento.
Cogede
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Milano, 06/06/2019