Moda: il Caso dei Jeans Ecosostenibili
La produzione dei jeans può essere molto dannosa per l’ambiente. Una nuova sensibilità sta spingendo sempre più aziende a rinnovare i propri processi produttivi per renderli ecosostenibili.
Blackhorse Lane Ateliers, produttore di jeans artigianali a Londra, ha scelto una politica ecologica e di trasparenza. L’azienda acquista il tessuto denim da fabbriche in Giappone, in Italia e in Turchia impegnate nella responsabilità ambientale e sociale, e il titolare Han Ates le visita personalmente per assicurarsene. Chiunque, poi, in qualunque momento può visitare la sua azienda, anche senza appuntamento, per vedere come si lavora.
La produzione di jeans ha un pesantissimo impatto sull’ambiente a causa della grande quantità di acqua e delle sostanze chimiche usate per la tintura. Il tessuto, infatti, va tinto e lavato più volte affinché il colore si fissi alle fibre e questo processo richiede un enorme consumo di acqua e di energia. Poi ci sono i lavaggi con la candeggina per schiarire o scolorire i jeans e questo richiede un ulteriore utilizzo di acqua, insieme all’impiego di altre sostanze chimiche che vengono scaricate nelle acque reflue, aumentando l’inquinamento. È stato stimato che le industrie tessili utilizzano migliaia di litri di acqua per produrre un solo paio di jeans.
A salvaguardia dell’ambiente si è reso dunque necessario un minore consumo di acqua, e conseguentemente di energia, insieme al minore utilizzo di sostanze chimiche o al loro smaltimento ecologico.
Nuovi produttori si stanno impegnando nel riciclo delle acque utilizzate per lavare i jeans e contenenti sostanze chimiche. Come la Saitex International, una grande fabbrica in Vietnam che ricicla il 98% dell’acqua utilizzata e il restante 2% lo smaltisce con un sistema di evaporazione. In questo modo la produzione di jeans è a impatto zero per l’ambiente. L’azienda ha impiegato appena sei anni per ricoprire i costi investiti nel nuovo sistema di riciclo.
Tra i grandi marchi del jeans impegnati a ridurre il loro impatto ambientale si distingue la Wrangler, che ha da poco annunciato l’introduzione di una nuova tecnologia per la tintura del denim che utilizza una schiuma al posto dell’acqua. Il nuovo processo produttivo, inoltre, riduce il consumo di energia del 60%, risultando economicamente conveniente.
L’unico punto debole dei jeans sostenibili è il prezzo finale per i consumatori, che al momento è più alto di quello dei jeans prodotti con metodi più tradizionali, almeno per le aziende che utilizzano nuove e costose tecnologie. Gli acquirenti, infatti, sono motivati all’acquisto di un capo di abbigliamento soprattutto dal prezzo conveniente. La situazione, però, sta cambiando grazie a una crescente domanda da parte dei consumatori di abiti più etici e rispettosi dell’ambiente. A guidare il cambiamento sono i giovani.
Milano, 25/07/2019
Cogede
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