Magneti Marelli va ai giapponesi
L'ennesima perdita del patrimonio d'eccellenza italiano; La Magneti Marelli è stata ceduta, per 6,2 miliardi di euro, venduta da Fca ai giapponesi di Krr.
Cosa abbiamo perso
Magneti Marelli conta 85 unità produttive e 15 centri di ricerca e sviluppo locati in 4 continenti del mondo e rappresenta il fiore all'occhiello italiano in un settore cruciale come quello dell’auto motive.
Storia
L'azienda F.I.M.M è stata fondata nel 1919, ed è frutto di una joint-venture tra la FIAT e la Ercole Marelli, il primo stabilimento era a Sesto San Giovanni; la produzione partì dai magneti destinati sia all'aviazione sia ai motori a scoppio automobilistici e motociclistici passando per bobine, batterie, centraline fino ad arrivare a sistemi di scarico e sospensioni.
La sede principale è nella vicina Corbetta ma nel corso dei suoi 100 anni l'espansione ha raggiunto 20 paesi su 4 continenti e 46.000 dipendenti
Fatturato:
7,3 miliardi nel 2015;
7,9 miliardi nel 2016;
8,2 miliardi nel 2017;
Ceduta nel 2018 a ai giapponesi di Calsonic Kansei, società controllata dal fondo americano Kkr per 6,2 miliardi di euro.
La svendita dell'Italia
La svendita dei gioielli italiani continua e senza suscitare nemmeno il clamore che dovrebbe.
Magneti Marelli è leader nel suo settore e la sua eccellenza è testimoniata dalla sua presenza nella Formula E, dove il suo motore è stato definito gioiello dell'ingegneria Italiana; Inoltre Magneti Marelli anche batterie elettriche in un periodo storico ove le batterie saranno il futuro prossimo e obbligato per ogni mezzo di trasporto.
Quindi pare inspiegabile come ciò possa essere successo, e di conseguenza non stupisce il fatto che i dipendenti non siano stati preventivamente informati; dipendenti dal futuro incerto.
Non serve un genio per capire che Magneti Marelli è palesemente destinata a crescere negli anni a venire; perciò ci si chiede quale possa essere il reale motivo di questa cessione.
Cogede Consulting
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Milano, 24/10/2018