Lotta all’uso del contante 2020

La lotta all’uso del contante continua da parte del governo, su due fronti. Se da un lato viene progressivamente ridotto il limite dei pagamenti in contanti ammissibili, dall’altro il legislatore cerca di premiare chi utilizza strumenti di pagamento tracciabili, attraverso bonus fiscali.

Limiti all’utilizzo del contante

Il Decreto Fiscale 2020 ha fissato i nuovi limiti per i pagamenti effettuati in contanti: a partire dal 1° luglio 2020, il limite scenderà da 3.000 a 2.000 euro.

Ricordiamo che questo limite si applica anche a pagamenti multipli effettuati verso lo stesso soggetto e nella stessa giornata. È però consentita la possibilità di effettuare pagamenti "rateali" in contanti, sempre verso lo stesso soggetto, anche se la somma dei pagamenti complessiva è superiore al limite di legge. Questo è però ammesso solo nel caso in cui i pagamenti siano fisiologicamente distribuibili nel tempo, come ad esempio le cure dentistiche o terapeutiche.

Le sanzioni applicabili, in caso di violazione del limite, sono particolarmente elevate e partono da un minimo di 2.000 euro.

Inoltre, per rendere più difficile accettare pagamenti in contanti sopra la soglia prefissata, banche e professionisti sono tenuti ad effettuare una segnalazione all’antiriciclaggio in caso di operazioni sospette. Anche verso questi soggetti sono previste pesanti sanzioni amministrative, a partire da 3.000 euro.

Deroga al limite dei contanti per turisti extra UE

Resta ancora in vigore la deroga al limite dei contanti per il “turismo del lusso”.

Gli operatori di commercio al minuto e del turismo (agenzie di viaggio o turistiche) potranno estendere Il limite all’utilizzo del denaro contante fino a 10.000 euro se il cliente è una persona fisica e non ha cittadinanza all’interno dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo (che comprende Liechtenstein, Islanda, e Norvegia).

In questo caso, l’operatore deve acquisire una copia del passaporto del cliente e ottenere una “autocertificazione” da parte del cliente stesso, in cui dichiara di non avere residenza all’interno del UE o dello Spazio Economico Europeo.

Per completezza di informazione, potete trovare alcuni modelli di autocertificazione sul sito Federazione Moda Italia a questo link.

È obbligatorio versare il denaro incassato sul conto corrente dell’azienda entro il giorno lavorativo successivo. Insieme al contante occorrerà fornire copia della documentazione prodotta (passaporto e autocertificazione) allo sportello bancario.

Per maggiori informazioni in merito vi consigliamo di visitare l'apposita pagina dell'Agenzia delle Entrate.

Contanti e detrazione fiscali IRPEF al 19%

Sempre nell’ottica della lotta al contante, a partire da gennaio 2020, è stato introdotto l’obbligo di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili anche per alcune spese sanitarie e mediche al fine di potere usufruire delle detrazioni IRPEF al 19%.

È doveroso menzionare che questa normativa potrebbe penalizzare i soggetti di terza età, che magari hanno necessità di cure particolari ma non hanno grossa familiarità con carte di credito e bancomat.

Sono previste, fortunatamente, tre importantissime eccezioni, ovvero: l’acquisto di medicinalile visite e le prestazioni specialistiche effettuate in strutture pubbliche o convenzionate con il SSN (servizio sanitario nazionale); e l’acquisto di dispositivi medici.

Vale la pena di ricordare che esistono altre categorie di spese, talvolta rilevanti, che danno diritto alla detrazione IRPEF del 19%, tra cui:

  • Spese per abbonamenti al trasporto pubblico
  • Iscrizioni per ragazzi ad associazioni sportive o impianti sportivi (palestre, piscine, ecc…)
  • Assicurazioni vita
  • Quote di frequenza scuole o università
  • Spese veterinarie
  • Spese funebri
  • Canoni di affitto abitazione principale e per studenti universitari
  • Spese per personale di assistenza a soggetti non autosufficienti

Anche in questi casi il pagamento in contanti resta possibile, ma per beneficiare delle detrazioni vi è l’obbligo di effettuare pagamenti avvalendosi di strumenti tracciabili.

Considerando che la nuova regolamentazione è stata resa nota a fine dicembre 2019 ed è entrata vigore a partire dal primo gennaio 2020, c’è stato oggettivamente troppo poco tempo perché i cittadini e gli operatori potessero essere debitamente informati o adeguarsi.

In questi giorni è in discussione una modifica alla legge, data oramai per certa, che rimanderebbe l’obbligo di tracciabilità delle spese al 1° aprile al fine di beneficiare delle detrazioni previste.