Lo spread questo sconosciuto

Se ne sente parlare sempre di più, i mass media seminano il panico, la paura dell'aumento del mutuo ci assale, ormai i bimbi pensano che l'uomo nero si chiami spread; ma cos'è lo spread?

Un indicatore economico che in Italia ha sempre avuto una connotazione politica, non a caso il massimo raggiunto in questi giorni è in gran parte dovuto al terremoto politico italiano, che una volta assestato, ha riscontrato fin da subito, un miglioramento dell'indicatore stesso.

Cos'è lo spread?

In termini spicci è l'indicatore della paura ad investire nel paese,dovuto ai dubbi sulla capacità dello Stato di rimborsare regolarmente i propri debiti; in termini più tecnici, invece è la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi (come paragone vengono usati i titoli tedeschi in quanto ritenuti i più "solidi" a livello europeo).

Cosa causa l'aumento dello spread

L'aumento dello spread come già detto indica la paura ad investire nel paese, notizie come: la volontà di uscire dall'eurozona, mancanza di un governo stabile, sommosse popolari e instabilità dei mercati sono causa dell'aumento dello spread; inoltre la Bce e le banche italiane hanno rallentato l'acquisto di Btp sul mercato italiano contribuendo all'ascesa dell'indicatore.

Le conseguenze dell'aumento dello spread

L'aumento dello spread, in primo luogo dà all' opposizioni politiche la possibilità di andare in tv e lamentarsi dell'operato del governo in carica, in secondo luogo fa salire i tassi d'interesse che le banche devono pagare per reperire finanziamenti sui mercati e conseguentemente aumenta gli interessi sui prestiti ai clienti finali che dovranno fare i conti con il pagamento di tassi maggiori.

In particolar modo ne risentiranno i mutui a tasso variabile, in essere e non; mentre i mutui a tasso fisso verranno toccati dall'aumento dello spread solo in caso di  nuovo contratto, poichè quelli esistenti continuerebbero a mantenere i tassi fissi esistenti al momento della stipula.

Gli effetti devastanti sul lungo periodo

La maggior difficoltà di banche e imprese ad accedere a tassi convenienti sul lungo periodo crea problemi secondari, non di poco conto, che a loro volta possono far salire ulteriormente lo spread in una spirale di peggioramento da cui è sempre più difficile uscire; la Grecia ne sa qualcosa che a oggi presenta ancora uno spread intorno a 400 punti.

Gli effetti secondari, scaturiti dall'accesso a tassi poco favorevoli,che colpiscono le imprese sono:

  • Restrizione dell'offerta e delle erogazioni
  • Crescita dei costi delle materie prime
  • Razionalizzazione dei costi del personale e dei servizi
  • Contrazione degli utili
  • Minori investimenti
  • Crescita del peso dell'indebitamento

A loro volta si ripercuotono sulle famiglie attraverso:

  • Restrizione redditi reali
  • Crescita dell'inflazione per i beni ad alta frequenza di acquisto
  • Riduzione dei consumi
  • Riduzione del potere di acquisto

Lo spread una bomba ad orologeria

Lo spread è solo potenzialmente un'indicatore che può innescare un processo distruttivo per il paese ma non è fine a se stesso; esso dipende dalla stabilità del paese, pertanto il buon operato dell'Italia potrà far ritornare lo spread a livelli stabili e normalizzati; inoltre lo spread è il frutto della dipendenza dal sistema economico che se percepisce di non essere al sicuro per autotutelarsi chiede indirettamente a imprese e famiglie di pagarne le spese così che non sia il sistema stesso a rimetterci. Viene allora naturale chiedersi se sia l'Italia il problema o se sia l'intero sistema economico a essere altamente instabile.

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Milano, 04/06/2018

Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia