L'estinzione delle aperture domenicali
Un meccanismo di turnazione delle aperture delle attività commerciali, che consentirà la chiusura del 75 % dei negozi nelle giornate domenicali, per restituire al lavoratore la sacralità della domenica.
Il governo Di Maio intende così continuare sulla strada della dignità dei lavoratori, senza tener molto conto degli effetti secondari che l'attuazione di questa legge potrebbe comportare.
Da una parte la Chiesa ringrazia, la sacralità della domenica viene in parte restituita alle famiglie, dall'altra parte molti negozi lamentano i futuri mancati introiti, ma sarà davvero così?
Gli effetti di questa norma
Ci sono tutta una serie di effetti e possibili scenari che andrebbero analizzati, innanzitutto per zone come la Lombardia poco potrebbe cambiare in termini di afflusso: la densità dei centri commerciali è talmente alta da essere controproducente, grandi centri commerciali, con all'interno gli stessi gruppi di negozi, a pochi chilometri l'uno dall'altro che si fanno concorrenza ogni domenica; La chiusura alternata di questi centri potrebbe semplicemente delocalizzare la clientela a turni, consentendo l'ottimizzazione della forza lavoro nei giorni necessari, invece che offrire ogni domenica un organico sottodimensionato un pò ovunque. Diverso è il discorso per regioni dell'Italia meno servite che potrebbero incontrare alcuni problemi logistici nel raggiungimento di valide alternative.
Prima del 2012 si viveva bene anche senza le domeniche al centro commerciale
Si ricorda che fu Monti con il suo Decreto Salva Italia nel 2012 a cambiare le regole del gioco, eliminando i limiti di apertura domenicali, il limite orario giornaliero e l'obbligo di chiusura nei giorni festivi (salvo diverse deroghe) e riformando anche le retribuzioni annesse a svantaggio dei lavoratori.
Il nuovo testo, voluto dai M5S invece, reintroduce la chiusura domenicale obbligatoria e affida a comuni e regioni il compito di determinare il nuovo quadro delle regole, fissando un massimo di circa otto aperture straordinarie.
I pro e i contro
A favore:
- Le chiusure domenicali porteranno i lavoratori a riacquistare il senso della famiglia permettendo loro di ottenere un giorno in cui è possibile stare tutti insieme.
- La turnazione dovrebbe in via teorica distribuire più equamente la clientela fra i vari negozi.
- Secondo la catena Eurospin, favorevole alla norma, il miglioramento della qualità della vita dei propri dipendenti è fondamentale, infatti ha dichiarato ufficialmente: «La migliore qualità della vita dei nostri 18mila colleghi ci renderà a medio termine, tutti più soddisfatti. La domenica è un giorno importante, tradizionalmente dedicato agli affetti, alla cura di sé e al riposo. L’apertura domenicale risponde a una richiesta di servizio al cliente, ma il sacrificio è secondo noi eccessivo. Per questo sentiamo il dovere di schierarci a favore di regole nuove»
Di contro:
- La catena Conad invece fa rilevare come la contrazione dei giorni di apertura potrebbe comportare un esubero di 50.000 dipendenti sui 450.000 attualmente presenti.
- Ci sono una minoranza di lavoratori che son ben felici o hanno bisogno di lavorare la domenica.
- Alcune categorie di persone possono fare la spesa solo di domenica e sarà difficile per loro ritornare alle vecchie abitudini.
Cogede Consulting
Milano, 10/09/2018
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia