Le responsabilità nella guida autonoma
I giudici U.S.A hanno ritenuto che Uber non è perseguibile penalmente per l’incidente mortale causato da una sua macchina a guida autonoma, un anno fa,in Arizona. Secondo il procuratore della contea di Yavapai, Sheila Polk. non sussistono le «basi per la responsabilità penale» di Uber; tuttavia le indagini stanno spostando l'attenzione sul conducente di emergenza alla guida, che pare stesse guardando, in streaming, una puntata del talent show «The Voice».
Da questo episodio scaturisce un dilemma etico, morale e legislativo su di chi siano le responsabilità in caso di incidente; soprattutto considerando la possibile diffusione futura di questa tecnologia.
Decreto Smart Road
L'Italia un mese dopo l'incidente in Arizona, ad Aprile 2018, ha deciso di aprirsi alla sperimentazione dei veicoli automatici, su strada:
La legge prevede che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti possa autorizzare, su richiesta e dopo specifica istruttoria, la sperimentazione di veicoli a guida automatica su alcuni tratti di strada, secondo specifiche modalità e controlli durante la sperimentazione, con lo scopo di assicurare che si svolga in condizioni di assoluta sicurezza.
Di chi è la responsabilità in caso di incidente?
Ad oggi manca una specifica disciplina in materia di intelligenza artificiale e smart automotive, e rispondere inequivocabilmente a questa domanda diventa perciò difficile; ma è comunque possibile, cercare una risposta, applicando alcune delle normative e/o discipline attualmente esistenti:
Codice del consumo per i prodotti difettosi
Il produttore risponde del danno cagionato dai difetti del suo prodotti: in questo caso il produttore dovrebbe rispondere in prima persona del danno causato, ma dal momento che il sistema di guida automatico presenta degli aspetti legati all'autoapprendimento differirebbe dalla classificazione di prodotto classica, non rientrando quindi nella regolamentazione data dal codice del consumo.
Articolo 2051 del codice civile
Il soggetto che detiene la cosa in custodia, risponde del danno cagionato dalla stessa a meno che non riesca a dimostrare che il danno è stato determinato da un caso fortuito: la responsabilità così andrebbe a cadere al custode della driverless car per il solo fatto di averla in custodia e dunque di poterla controllare; probabilmente questa sarà la strada che si seguirà poichè diversamente i produttori di sistemi di guida autonoma, dovrebbero chiudere dopo pochi incidenti.
Cogede
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Milano 20/03/2019