La donazione per acquisto casa al figlio

Accade sempre più spesso che i figli non abbiano l'automa capacità finanziaria per comprare casa e accade che il genitore voglia partecipare attivamente alla spesa ma anche per questo bisogna stare molto attenti al Fisco anche se si agisce in buona fede.

La donazione indiretta

La donazione indiretta si pone come il miglior metodo per riuscire a concludere la procedura con i minimi costi e i minimi problemi con il fisco.

Ci sono due possibili strade difatti:

  1. versare i soldi direttamente sul conto del figlio
  2. versare i soldi direttamente al venditore

E' fortemente consigliato il caso 2; il versamento al venditore va fatto tramite bonifico con tanto di causale inequivocabile, ci sono sentenze che ritengono annullabili le donazioni con bonifico senza causale idonea e chiara.

La donazione diretta

La donazione diretta si verifica quando il padre intestatario della casa la dona al figlio ciò comporta chiaramente l'obbligo di doversi recare dal notaio per il cambio della titolarità del bene con i costi annessi.

 

Il problema della donazione

Il vero neo della donazione diretta o indiretta che sia di une bene (casa ad esempio) è che al momento in cui viene a mancare il genitore donante, gli eredi (che hanno diritto all'eredità minima) possono impugnare la donazione passata fino a un massimo di 10 anni. Perciò difficilmente quel bene donato (casa ad esempio) potrà essere venduto a terzi in quanto impugnabile, dagli eredi, fino a un massimo di 10 anni;

Gli anni diventano addirittura 20 per l'eventuale restituzione, proposta dagli eredi legittimi, della donazione, quando il donante è ancora in vita.

In definitiva in presenza di donazione, bisogna sperare per 20 anni di non litigare con nessun parente.

Cogede Consulting

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Milano, 07/11/2018