La Tassazione dell'Energia

Nuova direttiva in discussione

La Commissione europea è preoccupata per gli effetti delle misure fiscali di emergenza adottate dagli Stati membri, in relazione agli obiettivi climatici prefissati.

Paolo Gentiloni, commissario per l’economia, in una lettera inviata lunedì ai ministri, ricorda le regole fiscali in vigore e indica i principi a cui far riferimento in materia: efficacia e coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione ed equità. Egli ritiene sia necessaria una risposta coordinata dell’Ue all'aumento dei prezzi dell'energia. La nuova direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici è attualmente in discussione e mira a rispettare le politiche dell'Ue in materia di energia e clima.

Normativa attuale

La normativa in vigore dal 6 aprile 2022, consente l’applicazione di aliquote IVA ridotte (minimo del 5%) al gas naturale, all' elettricità e al teleriscaldamento.

Tuttavia gli Stati non possono avere più di due aliquote ridotte. È possibile applicarle anche per altri sistemi ad alta efficienza energetica (pannelli solari), ma è necessario capire su quale aliquota agevolata puntare. Queste poi non sono previste per i carburanti, se non in via eccezionale. Ricordiamo inoltre che l’obiettivo di eliminare i regimi agevolati sui combustibili fossili è stato fissato al 2030.

Preoccupazioni

  • efficacia delle misure, che in passato non si sono dimostrate sufficientemente valide;  
  • incrementi delle tariffe da parte dei fornitori di energia, per compensare i tagli fiscali;
  • compromissione degli obiettivi a lungo termine di decarbonizzazione.

Soluzione possibile

Le entrate fiscali legate all’aumento dei prezzi e i profitti delle società energetiche potrebbero essere utilizzati per finanziare aiuti mirati per le famiglie vulnerabili e le imprese, o per categorie specifiche di utenti dei trasporti.

Infatti per raggiungere l’autonomia energetica e centrare gli obiettivi di sostenibilità climatica è necessario che gli sgravi fiscali sui combustibili fossili siano temporanei. L’innalzamento dei prezzi serve a salvaguardare la capacità degli Stati membri e della Ue di generare entrate fiscali adeguate a finanziare la ripresa e la doppia transizione, verde e digitale.

 

Milano, 27/04/2022

Cogede
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