La Lenta Ripresa del Mar Rosso
Sharm El Sheik, Hurghada e Marsa Alam sono località famosissime in tutto il mondo e specialmente in Europa, per il loro mare cristallino e top resorts a basso prezzo capaci di competere con i lontani Caraibi. Queste le motivazioni che hanno visto un vero e proprio boom di visitatori verso il Mar Rosso dagli anni 90 al 2015, anno in cui il paese Nord Africano subì un vero e proprio colpo di grazia al suo turismo.
Cos’era Successo
Prima le rivoluzioni della primavera araba nel 2011, poi le minacce del terrorismo e poi una vera e propria bomba che fece esplodere un aereo con a bordo 224 passeggeri russi in decollo da Sharm El Sheik. Da allora, i turisti cambiarono meta e l’Egitto subì una vera e propria crisi economica. Basta pensare che il turismo contribuiva al Prodotto Interno Lordo quasi al 20% nel 2010.
Le Conseguenze sull’Ambiente
Noto per una barriera corallina dal facile accesso e spesso raggiungibile anche attraverso una passerella sull'acqua, il Mar Rosso ha subito una rinascita in questi quasi 4 anni in cui è stato lasciato in pace dai turisti amanti dello snorkeling. Nonostante i problemi legati al surriscaldamento delle acque e l'acidificazione degli oceani la vita è tornata a prosperare ad Hurghada e nelle altre località per gli amanti del mondo subacqueo. Infatti la barriera corallina del Mar Rosso era stata danneggiata a causa di turisti indisciplinati e di un’eccessiva attività acquatica. Questo spiega come mai gli esperti temano, con un florido ritorno di turisti, una pressione troppo elevato sui coralli, già minacciati dai cambiamenti climatici. Ad oggi si stima infatti che circa il 20% delle barriere coralline mondiali siano andate distrutte e un ulteriore 60% sia minacciato da cambiamenti climatici ma anche turismo e pesca eccessiva.
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Milano, 03/05/2019