La Frode del Cashmere
Oltre 40 mila capi sequestrati a Torino dalla guardia di finanza di Caserta che ha aperto un’indagine a seguito dell’analisi elaborata dal laboratorio chimico BuzziLab di Prato da cui è emerso che maglioni spacciati come prodotti in cashmere erano invece acrilico.
Questi capi provenivano da un opificio in Bangladesh ed erano smistati in oltre 120 punti vendita del brand sportivo italiano “Cotton and Silk”. Quest’ultimo risulta estraneo a questa clamorosa frode da oltre 2 milioni di euro e sta collaborando all’indagine.
Il produttore bengalese sarà segnalato all’Autorità Giudiziaria ai sensi della normativa in materia di responsabilità amministrativa derivante dalla commissione di reato, che, nel caso di specie, ha prodotto un illecito profitto nell’ordine di due milioni di euro. La frode in commercio scoperta si è caratterizzata per la violazione del principio “Aliud pro alio”, relativo alla correttezza degli scambi commerciali, che in questo caso non ha trovato corrispondenza con la sua natura di lealtà.
La merce sequestrata sarà devoluta ad enti caritatevoli per la successiva consegna a persona bisognose.
Cogede
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Milano, 26/04/2019