Ipotesi Rinvio Modello IVA a Giugno
In base alle istruzioni del Modello IVA 2021, nel caso in cui il contribuente, nel corso del 2020, avesse usufruito della sospensione emergenziale dei termini di versamento, questa avrebbe avuto l'effetto di ridurre per equivalente l'eventuale credito IVA spettante, quindi utilizzabile, in sede di dichiarazione annuale.
In sintesi, il Modello IVA 2021 sul quadro VA prevede l'esposizione dei versamenti sospesi, ma sul quadro VL, quello dove indicare i saldi effettivamente utilizzabili, al rigo VL41 prevede l'indicazione del credito IVA figurativo (quello, cioè, al quale il contribuente avrebbe avuto diritto nel caso in cui avesse adempiuto ai versamenti invece sospesi), ma questo importo non confluisce sul rigo VL30, dove trova esposizione il credito effettivo.
Come diretta conseguenza, i contribuenti con IVA a credito non potranno utilizzare in compensazione o richiedere a rimborso la somma corrispondente ai versamenti sospesi.
La questione è che il Modello IVA 2021, per la determinazione del credito d’imposta spettante, non distingue l'omissione dalla sospensione del versamento, perciò la parte di credito equivalente alla somma non versata, perché sospesa, rimane di fatto congelata e sarà recuperabile esclusivamente nelle dichiarazioni annuali degli anni successivi.
Dopo la pubblicazione del Modello IVA 2021, sono state molte le perplessità relative alla correttezza di questa interpretazione o alla correttezza delle istruzioni del modello. Con una recente circolare, anche Assonime, l'associazione fra le società italiane per azioni, ha affrontato la questione.
Dopo aver confermato il blocco inevitabile del credito d’imposta a causa dell’impianto del modello, Assonime ha proposto una soluzione molto semplice, che permetterebbe di sbloccare il credito IVA: prorogare la data di presentazione della dichiarazione IVA al 30 giugno 2021, per consentire ai contribuenti di eseguire i versamenti entro tale data e poi usufruire del credito d’imposta.
L’unico ipotetico problema è che l'IVA è una imposta armonizzata e l’Unione Europea pretende l’elaborazione di alcuni saldi nei primi mesi dell’anno: per rispondere alla richiesta di Assonime, l’autorizzazione dovrà dunque arrivare dall’Unione Europea.
Milano, 21/04/2021
Cogede
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