In arrivo un brutto scherzo sulla casa
Ici, Imu e Tasi, cambiano gli acronimi ma non cambia la sostanza: la casa non viene più considerato come un bene necessario ma bensi come una fonte di tasse da spremere il più possibile.
Non basta l’aggiornamento dei valori catastali a far lievitare i costi, il Governo ha già messo in conto un ddl collegato per la riforma del catasto.
Inutile negare che il caos dei dati catastali non aggiornati, oramai da troppi anni, rappresenti un problema da risolvere con urgenza. Una questione rimasta insoluta, che i passati governi hanno cercato di risolvere con scarsi risultati. Troppe le anomalie di quotazioni fra case in centro a bassa valutazione e case nelle periferie ad alta valutazione. Per queste ragioni l'aggiornamento dei valori immobiliari riportati nei certificati catastali con le valutazioni di mercato, diventa oggi una priorità.
E allora qual'è lo scherzetto? Quale il lato negativo della questione?
Cotanta preoccupazione per la riforma del catasto, siamo pronti a scommetterci, non porterà vantaggi alle case in periferia con valore reale di vendita a pari a zero, quanto invece porterà costi maggiorati per la maggior parte delle case. Con conseguente aumento del gettito complessivo, che Imu, Tasi, Ici o come altro si voglia chiamare, genereranno dalla spremitura dei risparmi del contribuente.
Cogede
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Milano, 03/10/2019