Il reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza, baluardo della campagna elettorale di Di Maio, fortunatamente non sarà quello che molti si aspettano.
Il reddito di cittadinanza non sarà come la disoccupazione
Spiegato in breve, non sarà una Naspi bis che invoglierà il disoccupato a non trovare lavoro ma sarà un sostentamento riservato a chi davvero ne avrà bisogno e non avrà altre alternative.
Basti iniziare col dire che i 780 euro al mese per individuo singolo, diventeranno 1170 per una coppia fino ad arrivare a 1560 per una famiglia di tre persone, riducendone la quota pro-capite.
No contante
Il reddito di cittadinanza non sarà in contanti e non potrà esse messo da parte, dovrà essere speso nei negozi italiani e per beni di prima necessità, verrà utilizzata una sorta di carta ricaricabile per rendere tutto tracciabile, documentabile e sospendibile in caso di utilizzo improprio.
Per avere diritto i cittadini maggiorenni (con cittadinanza italiana da almeno 10 anni) non devono superare il reddito annuale di 8.000 euro e persino l'essere proprietari di un immobile influirà sull'importo del diritto reddito di cittadinanza;
No fannulloni
In contemporanea all'erogazione del reddito di cittadinanza, il percepiente non starà con le mani in mano come nella disoccupazione Naspi ma dovrà prestare un determinato numero di ore di lavoro per le PA, inoltre i centri per l'impiego dovranno attivarsi per offrire, al percipiente, proposte di lavoro congrue (dove per congruo si intende anche un lavoro a 50km da casa non strettamente pertinente al background lavorativo) che se dovessero venire rifiutate faranno decadere il diritto al reddito di cittadinanza.
La misura così offerta, inizia ad avere un senso di esistere e anche le risorse necessarie per attuarla si ridurranno nella misura necessaria a far fronte ai casi concretamente bisognosi di un ulteriore sostentamento.
Cogede Consulting
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Milano, 03/10/2018