Fisco ad alta quota
Un bilglietto aereo può presentare molteplici varianti nella sua contabilizzazione, in particolare nella modalità di trattamento dell'Iva; pertanto per la corretta registrazione è importante conoscere la partita IVA del soggetto che emette la fattura, la nazionalità del vettore, oltre che la tratta di riferimento.
Il caso più classico: volo nazionale-nazionale
Partendo dall'assunto che non è ammessa in detrazione l'imposta relativa a prestazioni di trasporto di persone "salvo che formino oggetto dell'attività dell'impresa" come previsto dall art. 19 Bis. 1 lettera e) del DPR 633/1972 un'eventuale biglietto aereo, emesso da compagnia italiana nei confronti di soggetto italiano, con Iva del 10% (iva applicata per il trasporto aereo di persone), la fattura verrà registrata sul registro IVA acquisti con imposta indetraibile.
Volo Misto: nazionale-internazionale
Un volo internazionale, plausibilmente è composto da una tratta parziale nazionale e una tratta parziale internazionale; per consentire un' agevole identificazione delle rispettive quote, è stata fissata una percentuale forfettaria delle tratte: il 38% per la quota/parte nazionale; il 62% per la quota/parte internazionale.
Di cui
- il 38% considerato quota nazionale, sarà da registrare come non imponibile art. 9 DPR 633/1972,
- il 62% diverrà la quota parte estera, da registrare come fuori campo IVA art. 7-quater, co. 1, lett. b), DPR 633/1972.
Volo estero-estero
Nel caso di un volo che non presenti, nemmeno una parziale tratta nazionale, ll'IVA verrà registrata totalmente fuori campo IVA art. 7-quater, co. 1, lett. b), DPR 633/1972. Resta comunque importante, al fine di assolvere correttamente gli obblighi Intrastat piuttosto che obbligo Esterometro, conoscere la natura del vettore (italiano, comunitario o extracomunitario).
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Milano, 25/02/2019