Direttiva sui diritti d’autore, il Web camb

Approvato in parlamento la direttiva con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni. Il web cambierà il suo volto.

È giusto che ognuno venga retribuito per il lavoro svolto che si tratti di ingegno o qualsiasi altra forma, ma l'informazione deve rimanere sempre libera e facilmente accessibile soprattutto su Internet che si ricorda non essere di proprietà di nessuno delle persone o degli organi che hanno votato per regolamentarlo.

Qui che sussiste il problema l'organismo europeo decide le sorti del web a discapito di chi ha contribuito a renderlo quello che è oggi (Google, Facebook, Youtube ecc) senza chiedere nemmeno nulla agli utilizzatori, in un'epoca in cui l'Ue vacilla vedi Brexit, Grecia, immigrazione, Orbàn ecc

Flashback 

Ci eravamo passati già a giugno-luglio, ma allora il verdetto fu una bocciatura, complice del risultato fu Wikipedia che con il blocco momentaneo dei suoi servizi creò molto rumore sulla questione, gli articoli in Internet parlavano di censura, creando diffuso dissenso sulla questione;

La direttiva sul copyright riproposta oggi

Oggi invece si parla di giusto compenso al valore intellettuale altrui, e il clamore è evaporato, anche se poco cambia di quanto contenuto nella direttiva, si è deciso di escludere Wikipedia, enciclopedie online e simili dall'applicazione degli articoli contenuti nella direttiva del copyright. La modifica è stata vincente: tolta quella massiccia propaganda avversa che portò alla bocciatura di giugno dovuta a Wikipedia e simili rimane solo la soddisfazione degli editori che saranno convinti di veder amplificate le loro entrate.

Rimane così solo pubblicità positiva e come per magia la direttiva bocciata, con un ritocco qua e la, diventa una direttiva approvata solo 3 mesi dopo. 

Le modifiche apportate alla direttiva originaria sono state effettuate per "garantire che i creativi, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori, nonché editori e giornalisti, siano remunerati per il loro lavoro quando questo è utilizzato da piattaforme di condivisione come YouTube o Facebook e aggregatori di notizie come Google News" così è stata venduta la necessità di attuare la direttiva sul copyright. Però guai a ricordare che buona parte degli stessi musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori hanno trovato il loro successo solo grazie a internet, agli stessi YouTube, Facebook e Google news che probabilmente domani non saranno così ben disposti a pagare per dare visibilità agli stessi. 

Qual è il problema che potrebbe portare alla censura?

L'art 13 stabilisce che dovranno essere attuati dei costosissimi, sistemi di controllo automatici che bloccheranno qualsiasi pubblicazione, anche proveniente dagli utenti, di contenuti protetti dal diritto d’autore sulla quale non si detengono i dovuti diritti. La censura su ciò che è coperto da diritto di autore può anche esser ritenuta giusta ma la conseguente barriera di accesso al sistema di controllo non permetterà alle piccole realtà di emergere, rendendo anche il web monopolizzato da pochi e fortemente controllato.

Il rischio è che condividere una notizia su Facebook, un domani, potrebbe non essere più così semplice.

I vantaggi della direttiva

  • I giganti del web dovranno remunerare i contenuti prodotti da artisti e giornalisti

Vantaggio chiaramente per gli artisti e i giornalisti e non per i giganti del web

  • Le piccole e micro piattaforme escluse dal campo di applicazione della direttiva

Bisognerà attendere chiarimenti più specifici sulla definizione di piccole e micro piattaforme

  • Gli hyperlink "accompagnati da singole parole" si potranno condividere liberamente

Anche il concetto di liberamente sarebbe da approfondire poiché, questo atto definito libero costerebbe comunque, ogni volta, un esborso da parte dei giganti del web, che nel momento non volesse farlo potrebbero impedire direttamente o indirettamente la pubblicazione.

  • Ai giornalisti una quota della remunerazione ottenuta dalla loro casa editrice

Se non ci fosse questo principio tutta la direttiva perderebbe il senso per cui è stata creata

 

L'iter è ancora lungo è solo il tempo potrà dare ulteriori risposte.

Cogede Consulting 

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Milano, 12/09/2018

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