Dalla conversione in legge del decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2022 arrivano numerose novità.
In particolare, sono stati forniti importanti chiarimenti sul controllo formale delle dichiarazioni precompilate da parte dell'Agenzia delle Entrate.

In base al decreto fiscale, sui dati forniti da soggetti terzi, indicati nella dichiarazione precompilata, che non risultano modificati, non si effettua il controllo formale. Per quelli che risultano modificati, invece, l'Agenzia delle entrate procede a effettuarlo sui documenti che ne hanno determinato la modifica. 

In pratica, se i dati non sono modificati e vengono accettati dal contribuente così come sono, non sarà più necessario conservare gli scontrini delle farmacie, le fatture per le prestazioni sanitarie, l'estratto conto della banca per gli interessi sui mutui prima casa, e così via.
Tale semplificazione dovrebbe valere per tutti i dati, comprese quindi le certificazioni uniche rilasciate dal datore di lavoro o dall'INPS per i pensionati.

In sintesi, se il contribuente in sede di invio della dichiarazione dei redditi non modifica nulla rispetto a quanto precompilato dall'Agenzia delle Entrate, non è sottoposto nemmeno al controllo formale dei dati.

Le caratteristiche che devono avere le spese per beneficiare di questa semplificazione sono dunque due:

• che il dato sia comunicato da terzi;
• che il dato sia precompilato da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Per quanto riguarda i limiti ai poteri di controllo nel caso di presentazione della dichiarazione precompilata, nel caso di presentazione, direttamente o tramite sostituto d'imposta che presta l'assistenza fiscale, della dichiarazione precompilata con modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell'imposta, non operano le esclusioni dal controllo.

Sui dati resta fermo il controllo della sussistenza delle condizioni soggettive che danno diritto alle detrazioni, alle deduzioni e alle agevolazioni.

 

 

Milano, 07/12/2021

Cogede
Ti Informa