Decreto dignità e lavoro

Le novità in tema di lavoro introdotte dal decreto dignità

Dopo la pubblicazione del 13 Luglio sulla Gazzetta Ufficiale del “decreto dignità” lo scorso giovedì, la Camera dei deputati ha approvato la conversione in legge del cosiddetto “decreto dignità”. La riforma passerà ora al Senato, dove dovrebbe essere approvata in modo definitivo entro il prossimo 10 agosto.

L’obiettivo del decreto è quello di emanare disposizioni urgenti per la dignità del lavoratore e delle imprese rendendo più complicati i contratti a tempo determinato e relativamente più economici quelli a tempo indeterminato.

Contratti a tempo determinato

Il governo, nel tentativo di disincentivarne l’utilizzo dei contratti a termine ha ridotto la durata massima da 36 a 24 mesi, riducendo quindi anche il numero di proroghe, che passano da 5 a 4.

Inoltre per i primi dodici mesi il contratto potrà essere “acausale” mentre per i rinnovi successivi il datore di lavoro dovrà giustificare il tempo determinato con una causale, con la quale specifica perché assume un dipendente a tempo determinato invece che a tempo indeterminato:

  • esigenze temporanee ed oggettive
  • esigenze connesse ad incrementi temporanei e non programmabili dell’attività ordinaria

Il termine del contratto risulterà invalido se al lavoratore non verrà consegnata copia del contratto entro 5 giorni dall’inizio delle prestazioni ed in caso di rinnovo l’atto scritto deve contenere le indicazione delle esigenze che hanno portato alla stipula di un contratto a termine.

L’impugnazione del contratto a tempo determinato dovrà avvenire entro 180 giorni dalla cessazione del singolo contratto, in precedenza poteva invece avvenire entro 120 giorni.

Per dare tempo ai datori di lavoro di adeguarsi, le nuove regole per i contratti già in essere entreranno in vigore a partire dal 31 ottobre.

Aumenta l’indennità di licenziamento

L’indennità che il datore di lavoro deve pagare nel caso di licenziamento illegittimo è stata alzata. Chi viene licenziato in maniera illegittima ha diritto come minimo a 6 stipendi anziché 4 come previsto fino ad oggi, indipendentemente da quanto ha lavorato, fino a un massimo di 36 stipendi se ha lavorato 12 anni o più.

Tornano i voucher per alberghi, agricoltura ed enti locali

In questi tre settori, i datori di lavoro potranno tornare ad usare i “buoni lavoro”  aboliti all’inizio del 2017 per pagare le prestazioni lavorative. I nuovi voucher potranno essere usati soltanto per pagare pensionati, studenti con meno di 25 anni, disoccupati e percettori di forme di sostegno al reddito.

Bonus assunzioni fino a 35 anni

Dopo le numerose critiche al decreto iniziale il Parlamento ha introdotto importanti novità per le assunzioni a tempo indeterminato di chi ha meno di 35 anni nel 2019 e nel 2020 garantendo uno sconto del 50 per cento sui contributi da versare per i tre anni successivi all’assunzione.

Tetto del 30% per i contratti a termine

I contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, non possono superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda. Previste anche multe di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta e l'esclusione delle agenzie di Somministrazione dall'obbligo di indicare le causali per il rinnovo dei contratti a termine. I costi aggiuntivi applicati ai rinnovi (il già ricordato 0,5%) si applicheranno anche ai contratti a termine in somministrazione.

Milano, 06/08/2018
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia