Credito d'Imposta Smart Working 2021

Le aziende e i lavoratori, complice la pandemia, stanno scoprendo vantaggi e svantaggi del "lavoro agile".

Per tutto il 2021 è previsto un netto incremento dello smart working: in molti casi le aziende vorrebbero implementare questa modalità di lavoro ma sono spaventate dai costi da sostenere.

La Legge di Bilancio 2021 viene loro incontro introducendo degli interessanti incentivi previsti dal Piano Nazionale "Transizione 4.0". Gli incentivi previsti si suddividono in:

  • incentivi per investimenti in beni strumentali 4.0;
  • bonus per formazione finanziata 4.0.

Investimenti in beni strumentali 4.0

La Legge di Bilancio 2021 ha previsto un credito d'imposta pari al 15% per gli investimenti in tecnologie e strumenti che siano funzionali allo svolgimento dell'attività da remoto.
Il credito d'imposta può essere compensato con IVA, imposte sui redditi, contributi previdenziali, eccetera.

Si può usufruire del credito d'imposta sia per beni materiali, come computer, stampanti e altri strumenti, che per beni immateriali, come software, programmi, portali, eccetera.

I beni devono necessariamente essere nuovi, cioè acquistati dal produttore o anche da un soggetto diverso purché non sia già stato utilizzato, destinati a strutture produttive site nel territorio dello Stato e strumentali rispetto all'attività esercitata dall'impresa.

Il limite massimo di spesa è stato fissato a 2 milioni di euro per i beni materiali e a 1 milione di euro per i beni immateriali.

Per il 2021 il credito è retroattivo per investimenti a partire dal 16 novembre 2020 e termina il 31 dicembre 2021.
La scadenza può arrivare fino al 30 giugno 2022 se l'ordine d'acquisto è stato effettuato entro la fine del 2021 con pagamento di almeno il 20% dell'investimento.

Possono beneficiare del credito tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione dell'imposta.
L'unica condizione è che le imprese siano in regola con la normativa sulla sicurezza e con gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Non possono beneficiarne le imprese in liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza previsione di continuità aziendale o altra procedura concorsuale oppure che sono state oggetto di sanzioni interdittive.

Con il credito d'imposta si risparmia il 15% su ogni acquisto effettuato in relazione ai beni di cui prima.
Questo importo, erogato in tre quote annuali di pari importo, può essere utilizzato in compensazione con imposte dirette ed indirette.
Se il credito non viene interamente utilizzato può essere riportato nell'anno successivo.

La legge prevede espressamente che l'incentivo sia cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto gli stessi beni, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto.
In più, il credito d'imposta per i beni strumentali non è considerato aiuto di stato e non concorre alla formazione del reddito d'esercizio.

Ma le agevolazioni non si fermano qui.

Bonus Formazione 4.0

L'azienda può richiedere il credito d'imposta anche per le spese sostenute per la formazione dei dipendenti in merito all'acquisizione delle competenze che rientrano nell'ambito della trasformazione tecnologica e digitale.

Con la Legge di Bilancio 2021 viene prorogato quanto già previsto in quella del 2020 ma ne amplia anche le categorie di costo agevolabili.

Il sito del Ministero dello Sviluppo Economico riporta le seguenti aree tematiche d'intervento:

  • big data e analisi dei dati;
  • cloud e fog computing;
  • cyber security;
  • simulazione e sistemi cyberfisici;
  • prototipazione rapida;
  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (rv) e realtà aumentata (ra);
  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo macchina;
  • manifattura additiva (o stampa tridimensionale);
  • internet delle cose e delle macchine;
  • integrazione digitale dei processi aziendali.

Le voci di costo agevolabili sono pertanto tutte quelle che rientrano in queste macro aree:

  • servizi di consulenza per la progettazione e l’erogazione della formazione;
  • ore di lavoro utilizzate dai dipendenti per la formazione;
  • il corrispettivo per il dipendente che svolga attività di docenza, fino al 30% della retribuzione annua;
  • trasferte per attività formative effettuate in altra azienda del medesimo gruppo o in altra sede;
  • formatori esterni;
  • viaggi, alloggi, materiali, strumentazioni e attrezzature per la formazione;
  • spese indirette come quelle amministrative per le ore di formazione;
  • certificazione della documentazione contabile fino a 5mila euro.

La scadenza è prevista per il 31 dicembre 2022.

Come per il credito d'imposta per gli investimenti, possono beneficiarne tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato a condizione che siano in regola con la normativa sulla sicurezza e con gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

Non possono invece beneficiarne le imprese in difficoltà, come per il credito d'imposta per gli investimenti.

Il credito d'imposta per attività formative per la transizione 4.0 è erogato nella misura del:

  • 60% per attività di formazione a dipendenti svantaggiati;
  • 50% per le piccole imprese, fino ad un massimo di 300mila euro;
  • 40% per le medie imprese, fino ad un massimo di 250mila euro;
  • 30% per le grandi imprese, fino ad un massimo di 250mila;

Anche in questo caso è possibile utilizzare il credito esclusivamente in compensazione a partire dal periodo di pagamento delle imposte successivo al periodo in cui le spese sono state sostenute.

Come richiedere le Agevolazioni Smart Working 2021

Per richiedere il credito d'imposta è necessario verificare preliminarmente che:

  • l'investimento corrisponda a quanto richiesto dalla normativa;
  • le fatture riportino dicitura corretta;
  • sia stato pagato correttamente l'acconto pari al 20% dell'investimento totale;
  • l'investimento rispetti i limiti di cumulabilità.

Una volta verificata l'ammissibilità occorre calcolare il credito d'imposta e, se supera la soglia di investimento di 300mila eurouna perizia tecnica per attestare che l'investimento rientra nelle condizioni previste dal Piano "Transizione 4.0".

 

 

Milano, 16/07/2021

Cogede
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