Conti Correnti: l'Attenzione del Fisco

In vista della riforma della Riscossione potrebbero crescere sempre di più i controlli sui conti correnti.
Un accesso maggiore ai dati dei conti correnti, quindi prelievi e giacenze, potrebbe rendere più efficaci le azioni di recupero, cioè i pignoramenti, da parte dell'amministrazione fiscale.

Ecco in che modo potrebbero intensificarsi i controlli sui conti correnti e quali sono gli elementi alla base della riforma della Riscossione.

La strada che l'Agenzia delle Entrate vorrebbe percorrere è esposta nel documento recentemente inoltrato al Parlamento.
Nelle 40 pagine di relazione viene spiegata la situazione attuale della Riscossione, a partire dal magazzino stracolmo di crediti inesigibili: proprio questo è uno dei motivi principali per cui diventa sempre più necessaria una complessiva rivisitazione delle disposizioni normative.

Due sono i principali obiettivi da perseguire:

  • riequilibrare il rapporto tra ente impositore e sistema di riscossione;
  • rendere più efficace il sistema stesso, anche sotto il profilo coattivo.

In quest'ottica va inquadrata la richiesta da parte dell'Agenzia di avere maggiori poteri rispetto ai controlli sui conti correnti.

Attualmente, infatti, l'accesso all'anagrafe è limitato.
Dalla relazione emerge come spesso si facciano pignoramenti "al buio", cioè senza informazioni aggiornate sulle capienze dei conti correnti dei debitori.

Secondo l'amministrazione fiscale, servirebbero:

  • una maggiore accessibilità ai dati dei conti correnti;
  • la possibilità di trasmissione alla Riscossione di dati che attualmente sono inviati solo alle Entrate, come il codice IBAN.

L'attività di recupero svolta dall'Agente della riscossione potrebbe infatti essere più efficace concentrandosi esclusivamente su quei rapporti finanziari già noti come capienti ai fini dell’esecuzione.

Contemporaneamente l'Agenzia punterebbe all'accesso ai dati sulla fatturazione elettronica, così da contrastare l'evasione fiscale da riscossione, permettendo l'avvio mirato di procedure di pignoramento dei rapporti commerciali intrattenuti dal debitore con soggetti terzi.
Si eviterebbe in tal modo l'acquisizione di analoghe informazioni, mediante verifiche e ispezioni documentali eseguite dai dipendenti dell'Agente della Riscossione nel corso di un accesso fisico ai locali dove il debitore esercita la propria attività.

 

 

Milano, 22/07/2021

Cogede
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