Contanti? “Con-Tanti-Saluti”

Se appartenete a quella categoria di “eletti”, che percepisce lo stipendio in contanti non corrispondente a quanto previsto in busta paga o a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali (Ccnl), sappiate che le cose dal 1° luglio cominceranno a cambiare in vostro favore.

Con la nuova legge di bilancio (legge 205/2017), infatti, dal 1° luglio i datori di lavoro o i committenti non potranno più corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente ai dipendenti, pena multe dai 1.000 fino ai 5.000 euro.

L’obiettivo del Governo è di tutelare il lavoratore vietando il pagamento in contanti delle retribuzioni al fine di ricevere solo importi corrispondenti a quanto scritto in busta paga. Inoltre la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituirà prova di avvenuto pagamento del compenso nei rapporti di lavoro subordinato, co.co.co e cooperative.

Come in tutte le cose ci sono sempre delle eccezioni: infatti questa legge non varrà per i rapporti di lavoro instaurati con la pubblica amministrazione, per i lavoratori domestici (badanti, colf e baby sitter), i tirocini, i rapporti autonomi occasionali e le borse di studio.

Quindi dal primo luglio i lavoratori subordinati (tempo determinato, indeterminato, co.co.co, e soci di cooperative, part o full time) riceveranno lo stipendio tramite:

  • Bonifico sul conto del lavoratore;
  • Strumenti di versamento elettronici;
  • Pagamento in contante tramite sportelli bancari o postali in cui il datore di lavoro ha un conto corrente di tesoreria aperto con mandato di pagamento.
  • Emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato (coniuge, convivente o un familiare, in linea retta o collaterale, del lavoratore, purché di età non inferiore a sedici anni)

Per la cronaca anche gli acconti di stipendio di modesta entità dovranno essere pagati con le modalità sopra indicate.
 

Pro e contro della legge

C’è chi ha letto tra le righe di questa legge un modo da parte di Renzi di avere il “monopolio” sui soldi degli italiani; Salvini in questi giorni afferma: "Fosse per me non ci sarebbe alcun limite al pagamento in contanti"

Ma dov’è la verità, qual è la verità?

La risposta a questa domanda è soggettiva, dipende sempre “dalle lenti che ognuno di noi decide di indossare nel guardare il mondo che ci circonda”.

Da una parte è sicuramente corretto che si cerchi di mettere dei limiti ai soprusi che alcune aziende hanno imposto ai propri lavoratori, ma dall’altra parte fa anche impressione che il nostro mondo stia procedendo verso una realtà dove il denaro assuma sempre di più una accezione di intangibilità difficilmente controllabile da noi, ma più facilmente da altri.

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Milano, 22/06/2018

Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia