Buy and Share: risparmio o truffa?
Il buy and share è un fenomeno che sta spopolando negli ultimi anni. Dovrebbe garantire prodotti a prezzi stracciati, ma è davvero così?
Forse per chi si trova all’inizio della lista di attesa, ma gli altri soggetti potrebbero non vedere mai il prodotto pagato.
Il meccanismo
Per acquistare i beni ad un prezzo particolarmente scontato, il sito Buy and Share, chiede ai primi aderenti all’offerta di impegnarsi affinché altri consumatori, almeno 2, effettuino un analogo acquisto, e questi ultimi, a loro volta, per aver accesso al prezzi vantaggiosi, devono portare altri 2 acquirenti a testa.
Questo meccanismo, che ricorda molto uno schema Ponzi, ricompensa i primi iscritti alla lista piramidale a discapito dei successivi acquirenti, che si ritroveranno indirettamente a pagare gli interessi dei primi acquirenti. Questo circolo vizioso è matematicamente destinato a implodere con l’allungarsi delle liste. Nella migliore delle ipotesi i tempi di attesa per ricevere il prodotto si allungano fino a rendere il prodotto acquistato obsoleto, e pertanto non più un affare.
Il sistema quindi illude sui futuri guadagni percepiti da ognuno dei componenti della lista.
Il buy and share è legale?
Una domanda a cui è difficile rispondere, molti di questi siti online di vendita prodotti ricordano i meccanismi legati allo schema Ponzi, ma evidentemente il fatto che continuino pubblicamente ad esistere li fa differire per alcune sottigliezze nei regolamenti sufficienti per non consentirne la chiusura.
Da tempo le associazioni dei consumatori hanno gli occhi puntati su questo tipo di vendite.
L’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha recentemente concluso istruttorie nei confronti dei soggetti titolari dei nomi di dominio girada.com, zuami.it, bazaza.it, listapro.it, shopbuy.it, ibalo.it e 66×100.co contestandoli “plurime violazioni del codice del Consumo”per un importo totale di circa 1 milione di euro.
L'AGCM ha ritenuto che il teorico pagamento sostenuto per gli acquisti dei beni sia da considerare come una mera prenotazione del bene alla quale spesso veniva negato l’esercizio di diritti contrattuali, ovvero di essere rimborsati di quanto originariamente versato, di acquisire il prodotto ad un prezzo di mercato e di esercitare il diritto di recesso.
Il diritto di recesso impraticabile
Normalmente il diritto di recesso può essere esercitato in qualsiasi momento fino a 14 giorni dopo la consegna del bene. Peccato che attraverso il sistema Buy and Share il tempo di consegna può risultare infinito, rendendo poco praticabile la reale possibilità di recesso.
Solitamente il Buy and Share prevede la possibilità di riscatto a prezzo di mercato, ma è anche vero che solitamente il prezzo di mercato stabilito da questi siti è tutt’altro che conveniente.
Attenzione consumatori
Il meccanismo del Buy and Share esiste solo grazie alla collaborazione dei suoi utenti, quando scaricare parte del costo del proprio prodotto su due amici, è già di per sé un processo eticamente discutibile. Pensare che si possano vendere prodotti rinomati, appena usciti sul mercato, a prezzi scontati del 50 % dovrebbe esser sufficiente per rendere dubbio il cosiddetto "affare".
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Milano, 22/05/2019