Buoni Pasto in Busta Paga

I buoni pasto fanno parte di quella categoria denominata FRINGE BENEFIT, vale a dire beni e servizi aggiuntivi erogati dalle aziende ai propri dipendenti per migliorare la conciliazione vita-lavoro che sono soggetti a tassazione parziale perché considerati aggiuntivi rispetto alla normale retribuzione.

I buoni pasto sono dei voucher erogati ai lavoratori dipendenti come servizio sostitutivo di mensa. I lavoratori che li ricevono sono esentati dal pagamento delle tasse solo fino a determinate soglie stabilite dalla legge.

Se un’azienda eroga ai propri dipendenti dei buoni pasto il cui valore è superiore ai limiti stabiliti dalla legge, la differenza verrà inserita in busta paga e il lavoratore dovrà pagare le relative tasse e contributi.

Al dipendente viene erogato un buono pasto per ciascuna giornata lavorativa. Se si tratta di buoni cartacei, a inizio mese gli viene consegnato un blocchetto contenente il numero di buoni corrispondente alle giornate lavorate nel mese precedente. Se si tratta di buoni elettronici, la card dei buoni pasto viene ricaricata con la cifra corrispondente.

Nel caso in cui il valore di ogni singolo buono pasto supera la soglia stabilita dalla legge, la differenza va inserita in busta paga.

  • buoni pasto cartacei sono esenti da tassazione fino al limite di 4 euro a buono
  • i buoni elettronici sono esenti fino al limite di 8 euro a buono.

Tra i servizi sostitutivi di mensa che l’azienda può erogare ai propri dipendenti non ci sono solo i buoni pasto, ma anche l’indennità sostitutiva di mensa: un importo che viene versato direttamente nella busta paga del lavoratore, come forma di indennizzo per l’assenza di una mensa aziendale dove poter consumare i pasti durante l’orario di lavoro. Questo tipo di indennità non rientra nella platea dei fringe benefit che il datore di lavoro può erogare ai propri dipendenti, pertanto non è soggetta a tassazione agevolata, ma viene tassata per il suo intero importo.

Il costo dei buoni pasto è deducibile al 100%: le imprese che decidono di riconoscerli ai propri collaboratori possono recuperare il costo sostenuto per erogarli in maniera completa.

Inoltre, i buoni pasto elettronici,  sono soggetti ad un’aliquota IVA agevolata, pari al 4%, anch’essa totalmente deducibile, questo vale, però, solo per i buoni pasto elettronici. L’IVA versata dalle aziende per i buoni cartacei, che sono soggetti ad un’aliquota del 10%, non è deducibile in alcun modo.

 

Milano, 09/10/2020

 

Cogede
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